Erasmo D'Angelis:1 mil.all'anno per rischio idrogeologico
Lo afferma Erasmo D'Angelis, Capostruttura Unità di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo infrastrutture idriche, intervenendo alla Conferenza Nazionale Acque Irrigue in corso di svolgimento a Roma.
"É finito il tempo in cui dobbiamo rincorrere le emergenze; ora dobbiamo ragionare in termini di prevenzione. Per questo stiamo mettendo in rete un sistema per evitare di fare i notai dell'emergenza. Quando c'è un alluvione ci si perde in inutili burocrazie e alla fine la situazione rimane invariata."
In un Paese, che rischia molto dal punto di vista idrogeologico, esiste una carenza pianificatoria del territorio.
"Abbiamo un’occupazione di suolo unica al mondo: solo la Sicilia cementifica come l'intera Gran Bretagna. Ora serve voltare pagina per non rischiare altre vite umane e danni consistenti in tutta la Penisola."
Dati alla mano, gli eventi estremi oggi rappresentano l'ordinario.
"Rispetto ai 10-15 episodi all'anno di vent'anni fa, nel solo 2014, finora, contiamo 114 eventi tra bombe d'acqua, frane e nubifragi intensi.
Il governo Renzi - continua D'Angelis - ha strutturato una unità di missione, con due obiettivi: ridurre il dissesto idrogeologico e l'inquinamento delle risorse idriche e del territorio."
D'Angelis conclude:"Cosa abbiamo fatto finora? Abbiamo coordinato i pezzi dello Stato, che si occupano di sicurezza idraulica. Abbiamo analizzato le risorse necessarie al ripristino e la messa in sicurezza del territorio e gli interventi, di cui questo ha bisogno. Ne sono risultati 3395 interventi urgenti per un miliardo e duecento milioni di euro. Di questi però, dal 2008 ad oggi, ne sono stati realizzati solo il 3,2%. Serve un cambio di passo ed in questo supporteremo i Consorzi di bonifica, individuando quelle risorse, che già esistono e di cui l'Italia ha bisogno."