DOP anche per prodotti non agricoli: consultazione pubblica
Le IG, indicazioni geografiche, hanno l'obiettivo di identificare come originari di un Paese, di una regione o di una località quei prodotti la cui qualità, reputazione o altra caratteristica dipenda dall'origine geografica, come accade per il vino di Bordeaux, il vetro di Murano o il prosciutto di Parma.
I vini, gli alcolici, i vini aromatizzati e i prodotti agricoli e alimentari aventi una specifica origine geografica, determinate caratteristiche o prodotti secondo metodi tradizionali possono inoltre beneficiare di una protezione a livello europeo.
Discorso diverso per per i prodotti non agricoli: la ceramica, il marmo, le calzature, per citare qualche esempio, non godono di una protezione comune valida in tutta Europa.
Per creare delle regole comuni, l’iniziativa delle Commissione europea analizza gli attuali mezzi di protezione a livello nazionale e i potenziali vantaggi di regole comuini. Partendo da queste premesse, la consultazione vuole raccogliere i pareri delle parti interessate sulle possibili opzioni per la tutela delle IG a livello dell’UE per i prodotti non agricoli.
Tra le varie opzioni proposte quella di fissare requisiti minimi in materia di protezione delle IG oppure ulteriori criteri di protezione come quelli inclusi nella legislazione dell’UE sui prodotti agricoli di qualità.
Un’altra ipotesi si spinge fino a proporre per i prodotti non agricoli le stesse tutele offerte dalle regole fissate dall’Organizzazione mondiale del commercio, in base alle quali le indicazioni geografiche devono essere protette per evitare di indurre in errore circa l'origine dei prodotti ed impedire la concorrenza sleale.
Alcuni membri dell’OMC, tra cui 14 Stati membri dell’UE, hanno inoltre una legislazione specifica per la protezione delle IG per prodotti non agricoli.
Tutte le parti interessate hanno tempo fino al 28 ottobre 2014 per contribuire alla consultazione pubblica. La Commissione provvederà in seguito a pubblicarne i risultati, considerando la possibilità di adottare ulteriori misure a livello dell’UE.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea