L'UE e lo spazio 45 anni dopo il primo passo sulla luna
Non ce ne rendiamo conto, ma ogni giorno utilizziamo lo spazio per accedere a molti servizi: quando utilizziamo il telefono cellulare, quando viaggiamo in aereo, quando guardiamo le previsioni del tempo o usiamo il navigatore satellitare.
Questo grazie alla politica spaziale Ue che rafforza le infrastrutture spaziali europee, sostiene la ricerca per ridurre la dipendenza tecnologica europea, favorisce la fertilizzazione incrociata tra il settore spaziale e gli altri settori industriali, e promuove l'innovazione come motore della competitività europea.
Nello specifico, quali sono i progetti dell'Unione europea?
L'Ue ha lanciato i programmi Galileo e Copernicus, che utilizzano tecnologie satellitari per raggiungere una serie di obiettivi. Galileo è un sistema di navigazione che fornisce servizi di posizionamento e sincronizzazione di precisione a livello mondiale. Copernicus è stato invece progettato per monitorare l'ambiente sulla terra, in mare e nell'atmosfera.
Oltre agli immediati vantaggi pratici che si otterranno grazie a Galileo e Copernicus, si pensa che gli effetti di ricaduta saranno immensi. Gli investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&S) nell'industria spaziale possono essere trasferiti ad altri settori, creando vantaggi a catena in altri segmenti dell'economia apparentemente non correlati. A tal fine, l’Oxford Economics, uno dei principali gruppi di previsione al mondo, ha stimato che gli investimenti in R&S nel settore aerospaziale producono un rendimento del 70% circa. In altre parole, per ogni 100 milioni investiti in R&S, nel lungo termine il PIL subirà un aumento di 70 milioni di euro grazie allo sviluppo di altri settori.
Nel giugno di quest'anno la Commissione europea ha lanciato una proposta importante, che se approvata consentirà a imprese e centri di ricerca di beneficiare, a fini commerciali, di un accesso più affidabile ai dati sull'osservazione della Terra ottenuti via satellite. Le immagini satellitari consentono l'osservazione ripetuta di qualsiasi regione del pianeta, su scale diverse e senza violare le sovranità territoriali. L'ultima generazione di satelliti concepiti per osservare la Terra consente di ottenere immagini ad altissima risoluzione (sono visibili ad esempio oggetti di meno di 50 cm!), di assicurare un monitoraggio quotidiano e di accedere assai rapidamente alle immagini.
«Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo da gigante per l'umanità» Neil Amstrong, 1969
Michele Ardito
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea