Acquisti (in-app) e tutela dei consumatori
L'azione coordinata e condotta nell'Ue riguardo questo tema ha portato alla sottoscrizione di una serie di impegni da parte delle aziende che operano nel settore, al fine di tutelare i consumatori.
Già all'inizio del 2014 le associazioni europee degli sviluppatori di giochi e di piattaforme erano state sensibilizzate a raggiungere una posizione condivisa riguardo il regolamento sulla cooperazione in materia di tutela dei consumatori (CTC), oltre che a partecipare attivamente alle discussioni in corso presso le sedi competenti.
La linea comune concordata dalle autorità nazionali nell'ambito della rete CTC e trasmessa nel dicembre 2013 a Apple, Google e all'Interactive Software Federation of Europe richiedeva che i giochi pubblicizzati come "gratuiti" non distogliessero l'attenzione dei consumatori dai costi reali legati alla fruizione dell'applicazione in questione. In base a questi accordi, all'interno del gioco non devono essere presenti inviti diretti o indiretti per i minori all'acquisto di articoli.
I consumatori devono inoltre essere adeguatamente informati sulle condizioni di pagamento degli acquisti, così da evitare che essi si vedano addebitare importi in base a un'impostazione predefinita di pagamento senza aver fornito il loro consenso esplicito a procedere all'acquisto in questione.
Anche i commercianti devono provvedere a fornire un indirizzo di posta elettronica perchè i consumatori possano contattarli in caso di eventuali dubbi o rimostranze.
In seguito alle sollecitazioni ad opera del meccanismo di cooperazione per la tutela dei consumatori stabilito dalle norme dell'Ue, Google ha apportato diversi cambiamenti, che saranno operativi entro la fine di settembre 2014.
Una scelta è quella di non far comparire l'espressione "gratis" quando i giochi contengono acquisti in-app. Il colosso di Mountain View ha provveduto ad adattato le sue impostazioni predefinite per permettere che i pagamenti prima di qualsiasi acquisto all'interno di applicazioni siano autorizzati in maniera preventiva, a meno che il consumatore non scelga attivamente di modificare tali impostazioni.
Per quanto riguarda Apple, nonostante da Cupertino abbiano espresso la totale disponibilità a trattare con prontezza ed efficacia queste tematiche, non sembrano finora esserci state soluzioni o proposte concrete e immediate tali da stabilire una data o un calendario di attuazione.
La Commissione europea e gli Stati membri continueranno comunque a monitorare l'evoluzione della questione e, in particolare, a verificare che gli impegni assunti vengano fatti valere nella pratica, così da rispondere alle preoccupazioni espresse in relazione alla posizione CTC e rassicurare i consumatori.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea