L'opinione:perchè EXPO Milano 2015 conviene agli Europei
dialoghi, confronti, proposte, accordi, vorrei dare un punto di vista di chi ha vissuto con grande ansia e passione tutto il percorso dell'adesione dell’Unione Europea (UE) e spiegare quali sono i progetti e le aspettative.
Non trascuro le oggettive difficoltà e ritardi organizzativi (e su questo la Società EXPO dovrà impegnarsi ben di più di quello fatto fino a ora), ma vorrei concentrarmi sulle sfide sociali e traguardi ambiziosi di questo evento universale.
È noto come l'Italia abbia conquistato la nomination facendo breccia tra i “piccoli” Paesi, forte del principio del peso del voto uguale per tutti in seno al Comitato delle Esposizioni Universali e orgogliosa del tema lanciato (Feeding the Planet, Energy for Life) che accomuna bisogni primari (e qui il successo tra i “piccoli” Paesi) e la ricerca di nuove soluzioni per le sfide future ( un occhio strizzato all'interesse dei Grandi): e la UE in tutto questo?
L'iniziale grande gelo della Commissione Europea di fronte alla richiesta di adesione ( come noto la CE è il motore tra le Istituzioni Europee), dovuto a vari fattori anche esterni (le Istituzioni Comunitarie erano in procinto di scadere, budget finanziari critici in uno scorcio finale di
programmazione) si è trasformato incontro dopo incontro con documenti e strategie programmatorie in un serio confronto tecnico e approfondito esame delle politiche comunitarie.
La netta sensazione di avere sotto mano una opportunità di contatto con il mondo reale fatto di cittadini europei (se ne stima una presenza di ca. 15 milioni) ma anche di extraeuropei molti dei quali totalmente disinformati del fenomeno Europa (basti pensare al flusso in particolare che si avrà
dalla Cina e comunque dall'Oriente, stimato tra i 5/8 milioni), ha radicalmente modificato l'atteggiamento sia dei Funzionari europei e poi dei referenti politici, l’ex Presidente Barroso e Presidente Van Rompuy in testa : il motto coniato per il 2015 è infatti la summa delle politiche
dell'Unione, che con grande difficoltà ha cercato di far conoscere in tutti questi anni ma, a onor del vero, pervicacemente perseguite e difese dai servizi della Commissione e dai lavori parlamentari. Se oggi esistono a livello europeo regole a difesa dell'uso efficiente dell'acqua, del suo riciclo, di una agricoltura che premi si l'efficienza ma nel rispetto di un "greening" e di una maggior cultura della qualità del cibo per una sicurezza alimentare diffusa, la lotta allo spreco alimentare, la protezione dell'ambiente ma fuori da atteggiamenti esasperati, un sano turismo organizzato e accessibile, tutto questo è frutto di un impegno costante della nostra Europa, spesso in lotta con le difese a oltranza da parte degli Stati Membri di biechi interessi localistici.
Il Padiglione Europeo che sarà di fronte a quello italiano e non è un caso, proprio nel cuore dello spazio espositivo, avrà quindi lo scopo di accogliere con grande qualità di modalità comunicative i protagonisti e i destinatari di quelle politiche, che siamo noi, cittadini europei. Non penso di svelare segreti annunciando che il Padiglione Europeo sarà una vera attrazione per le centinaia di migliaia di visitatori che, attraverso due testimonial di eccezione (Alex, agricoltore e Sylvia, ricercatrice),
renderà comprensibile anche ai giovanissimi (e questa e ' una scommessa) il valore della qualità del cibo combinato con le tecnologie del futuro.
L’altro obiettivo dichiarato ossia mostrare a un extra europeo il livello e
qualità raggiunta, farà giustizia di troppi luoghi comuni di una Europa cattiva , spendacciona e solo tecnocrate.
A chi ci crede, il sottoscritto di sicuro, il compito di non far passare sotto silenzio le cose buone che vengono fatte e proposte alla collettività, testimoniando un lavoro di squadra forte e coeso e reso
possibile anche dalle forti relazioni umane e istituzionali.
Gianlorenzo Martini