Romanzi in mostra a Venezia 71
Certo molte scelte come in 'ORIZZONTI' sono di rara divulgazione raffinata; vedi Aldo Nove col suo romanzo 'La Vita Oscena' trasportato sullo schermo da Renato De Maria, o uno Shakespeare americanizzato di Michael Almereyda che si confronta con 'Cimbelino', o nelle 'GIORNATE DEGLI AUTORI ' Ovidio con le 'Metamorphoses' rese provocatorie dal francese Christophe Honorè. Ed in concorso, mai prima d'ora, la sfida di David Oelhoffen 'Loin des Hommes' ispirato a 'L'ospite ' di Camus.
'Top of the pops ' sarà certamente Philip Roth, 'The Humbling ' riadattato da Barry Levinson con Al Pacino che interpreta un attore di teatro alle prese col fallimento artistico .
Ma il piu' ardito adattamento quest'anno alla Mostra , appare sicuramente quello di James Franco da 'L' urlo e il furore' di William Faulkner. Il titolo allude al celebre passo del ' Macbeth ' in cui si dice che ' la vita è una storia raccontata da un idiota , piena di rumore e di furia..'
James Franco, da grande appassionato di letteratura , ha già diretto alcuni films tratti da romanzi praticamente 'inadattabili', come 'As I Lay Dying' sempre di Faulkner e nel 2013 'Child of God' da Cormac Mc Carthy che portò qui a Venezia. Di grande interesse è il fatto che il film sia un 'remake' del 1959, diretto da Martin Ritt con Jack Warden nella parte che ora è dello stesso Franco, Joanne Woodward e Jul Brynner. 'E' un film che mi piacque in cui feci parecchi errori. Quanto a Faulkner, non lo rifarei mai piu.' Questa la dichiarazione di Ritt.
E' la storia di una vecchia famiglia di aristocratici del Sud che hanno perso ogni cosa , onore compreso. Tuttavia la trama puo' passare in secondo piano, mentre sono la ricerca psicologica e quella stilistica a trasmettere la drammaticità della lotta dell'uomo contro l'epoca moderna .
La sfida di James Franco sarà proprio tentare di restituire il senso fortemente innovativo e moderno , contrapposto al contenuto gotico e grottesco di uno tra i piu' significativi romanzi americani, dove ogni parola indaga e racconta la coscienza umana, le sue forme alterate (come nel caso di Ben,il figlio demente, ,interpretato qui dallo stesso Franco ), la sovrapposizione dei ricordi,,fantasticherie , percezioni e sentimenti .
Ma, mentre Barbera lo considera 'uno degli autori piu' versatili e poliedrici della nuova scena americana : attore , scrittore , regista , sceneggiatore , produttore , e videoartista', insomma una fabbrica d'immaginario culturale che non conosce soste.....ci permettiamo di esprimere , con tutta l'ammirazione per il personaggio, qualche ragionevole dubbio sulla riuscita di quest'ultima sua regia : questo romanzo è quasi impossibile da 'tradurre' sullo schermo . Persino Martin Ritt non ce l'ha fatta e forse nemmeno James Franco ce la puo' fare .
MARIATERESA CRISIGIOVANNI