E’ stato presentato presso la Fondazione Querini Stampalia il progetto “Collezionismo d’arte a Venezia, per un catalogo ragionato e informatizzato delle collezioni di dipinti dalle origini all’Ottocento”, ideato e promosso dalla Fondazione di Venezia. La giornata ha visto gli interventi di Antonio Foscari (IUAV di Venezia) “I quadri e le case”, Michel Hochmann (Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi) “Il collezionismo a Venezia nel Cinquecento: un bilancio e qualche prospettiva”, Stefania Mason (Università di Udine) “Dall’ombra degli archivi nuova luce su collezionisti, raccolte e mercanti del Seicento”, Giandomenico Romanelli (Musei Civici Veneziani) “Fortuna critica del collezionismo tra Sette e Ottocento”, dopo l’introduzione di Giuliano Segre, Presidente della Fondazione di Venezia.

Hanno partecipato all’incontro anche Sylvia Ferino-Pagden (Kunsthistorisches Museum, Gemäldegalerie Vienna) e Anna Cera Sones (Getty Research Institute, Los Angeles) con gli interventi “I dipinti italiani del Kunsthistorisches Museum di Vienna” e “Da Venezia a Los Angeles: la Fondazione di Venezia e il Getty Project for the Study of Collecting & Provenance”.

L’incontro è stato moderato da Pierre Rosenberg de l’Académie française, Presidente e Direttore onorario del Musée du Louvre.

La ricerca “Il collezionismo d’arte a Venezia”, condotta da un gruppo di lavoro coordinato dalla professoressa Stefania Mason, si propone di offrire uno studio organico sulle raccolte d’arte veneziane dalle origini documentabili fino alla dispersione dell’Ottocento, ricostruendo la provenienza delle opere d’arte disperse e chiarendo le dinamiche di sviluppo delle raccolte delle diverse categorie sociali coinvolte (nobili, cittadini, mercanti, residenti forestieri, artisti, ecc.).

La ricerca si basa sullo spoglio di documenti d’archivio (inventari, testamenti, divisioni, atti giudiziali) incrociati con fonti letterarie contemporanee, inclusi diari, carteggi, scambi di lettere e missive diplomatiche.

Finora sono stati reperiti e rielaborati oltre 700 materiali di vario genere, sia documenti noti che inediti, che gettano nuova luce sul mercato dell’arte e sulle figure di agenti e intermediari precedentemente sconosciute o poco note.



Il progetto di ricerca, destinato a protrarsi, secondo le previsioni, fino al 2008, si avvale della collaborazione di The Getty Project for the Study of Collecting & Provenance di Los Angeles, il più importante centro di studi sul collezionismo a livello internazionale, attraverso il cui database gli inventari sono già disponibili on-line.