Le imprese artigiane “sopravvissute” alla crisi (2008-2014)
Ma quante delle imprese artigiane attualmente registrate in Veneto (giugno 2014) sono sopravvissute alla crisi iniziata nel 2008? In linea con la crisi dei mutui subprime e con il conseguente fallimento di Lehman Brothers, si è scelto di adottare il 2007 quale anno pre-crisi e di considerare dunque come “sopravvissute” le imprese artigiane iscritte prima del 31 dicembre 2007 che risultano tutt’ora registrate.
E’ emerso che gli “eroi” sono circa il 68%, ovvero un’incidenza leggermente superiore rispetto al dato italiano (66,0%). A livello territoriale è l’artigianato bellunese quello che risulta aver meglio sopportato questi anni (71,4%). Seguono con leggero distacco Treviso (69,5%), Venezia (68,9%) e Padova (68,5%). Rovigo è invece quella che ha riportato l’incidenza più bassa (64,4%).
Suddividendo il dato veneto per comparti (e tralasciando il dato pari a 72,5% del comparto residuale Altro), notiamo valori al di sopra della media regionale in capo al Manifatturiero (71,2%) e ai Servizi alle Persone (69,3%). Il comparto che ha “tenuto meno” è stato quello delle Costruzioni (65,9%).
Scendendo poi nello specifico delle varie lavorazioni/mestieri, è il settore della Fabbricazione di prodotti in metallo (quello che pesa maggiormente sul comparto manifatturiero 7.630 imprese su un totale di 35.688) ad aver resistito meglio. Il 75,8% delle aziende è nato prima del 31 dicembre 2007. Anche altri importanti settori manifatturieri hanno evidenziato una buona tenuta: è il caso dell’Industria del legno e dei prodotti in sughero (83,1%), della Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali (80,0%), della Fabbricazione di mobili (78,3%), della Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca (76,8%) e delle Industrie alimentari (73,7%).
In sofferenza invece l’importante settore della Confezione di articoli di abbigliamento. Solo il 53,8% di imprese sono “sopravvissute”. Si tratta di una delle incidenze più basse del comparto e può essere spiegato da un forte fenomeno di sostituzione dei laboratori avvenuto a favore di imprese a conduzione cinese.
Guardando ai tre settori del comparto delle costruzioni notiamo che la percentuale più bassa di imprese “sopravvissute” riguarda i Lavori di costruzione specializzati (64,3%); seguono Ingegneria civile (70,4%) e la Costruzione di edifici (72,5%).
Relativamente ai Servizi alle Imprese, l’importante settore del trasporto terrestre e mediante condotte (8.543 imprese su un totale del comparto di 16.315) ha evidenziato una buona tenuta rispetto alla crisi: ben l’80,7% delle imprese è “sopravvissuta”. Altri importanti settori, quali le Altre attività professionali, scientifiche e tecniche (52,5%) e le Attività di servizi per edifici e paesaggi (43,6%) hanno invece mostrato quote di incidenza decisamente più basse.
Nei servizi alla persona, il rilevante settore delle Altre attività dei servizi per la persona (parrucchieri, estetiste e lavanderie), rappresentativo del 46,5% del comparto, ha riportato una buona tenuta rispetto al crisi: il 71,5% delle imprese attualmente registrate si è infatti iscritto prima del 31 dicembre 2007. Una buona percentuale di “sopravvissute” (77,5%) interessa anche un altro importante settore del comparto, ovvero del Commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli. Di converso, le attività dei servizi di ristorazione (altro settore rilevante del comparto) hanno evidenziato una percentuale bassa di “sopravvissute” pari nel dettaglio al 49,2%.
Fonte: Confartigianato