Erasmus: una marcia in più per gli studenti
Un groppo di esperti indipendenti, infatti, ha condotto uno studio sull'impatto dell'Erasmus, coinvolgendo circa 80 mila partecipanti fra studenti ed imprese. Uno degli aspetti principali su cui si è concentrata la ricerca è l'incidenza del programma Erasmus sul futuro professionale dei giovani. E i risultati parlano chiaro: a 5 anni dalla laurea il tasso di disoccupazione degli studenti che hanno aderito all'iniziativa è inferiore del 23% rispetto agli studenti che non vi hanno preso parte. Questo perché l'Erasmus potenzia le capacità trasversali ricercate dal 94% dei datori di lavoro: tolleranza, fiducia in se stessi, abilità di problem solving, curiosità, risolutezza e autoconsapevolezza. Lo studio, infatti, ha comprovato che queste capacità sono già più alte negli studenti Erasmus rispetto agli altri studenti anche prima della partenza, ma che al ritorno la differenza aumenta in media del 42%.
Sempre per quanto riguarda il mercato del lavoro, è cresciuta anche l'importanza attribuita dai datori di lavoro alle esperienze svolte all'estero: nel 2006 solo il 37% dei datori riteneva importante per le assunzioni l'avere un'esperienza internazionale nel proprio curriculum, mentre ora la percentuale è aumentata fino al 64%. Per gli studenti Erasmus è inoltre più probabile ottenere un avanzamento di carriera, infatti il 64% dei datori di lavoro afferma di attribuire maggiori responsabilità ai laureati che hanno svolto un periodo all'estero.
Oltre all'ambito professionale lo studio ha analizzato anche altri aspetti, confermando la reale esistenza della cosiddetta "generazione Erasmus", ovvero una generazione trasversale europea che si muove con facilità all'interno dei confini dell'Unione. Quasi tutti gli studenti che hanno partecipato al programma, infatti, non fanno fatica ad immaginare di vivere all'estero in futuro e il 40% di loro si è trasferito in un altro paese dopo la laurea.
Lo studio, infine, ha portato a galla anche un risvolto romantico dell'Erasmus: il 27% di chi ha partecipato al programma, infatti, ha incontrato il proprio partner fisso durante il soggiorno all'estero. Sulla base di ciò, è stato calcolato che dal 1987, anno di inizio del programma, ad oggi sono nati un milione di bambini figli di coppie Erasmus. Tale cifra sarà sicuramente destinata ad aumentare, infatti da gennaio 2014 è partito Erasmus+. Questo programma riguarda, oltre allo studio, anche la formazione, lo sport e il volontariato all'estero ed ha bilancio complessivo, per il periodo dal 2014 al 2020, di 15 miliardi di euro, ben il 40% in più rispetto al programma precedente.
Fonte: Francesco Laera e Ambra Franceschetti, Commissione Europea
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