Centro ingrosso Cina firma la carta etica di Confapi
La firma al documento è avvenuta al termine di un incontro che ha coinvolto una quarantina di imprenditori, cinesi e padovani, che hanno visitato la struttura del CIC. All’interno della “Carta” una serie di principi di comportamento, verso l’amministrazione pubblica (l’impegno al «rispetto delle norme e degli adempimenti», la «prevenzione della corruzione e della concussione»), ma anche verso la comunità locale («la conciliazione dell’interesse dell’impresa con l’interesse della comunità»), verso i dipendenti e i collaboratori («le pari opportunità», «il non sfruttamento diretto o indiretto del lavoro minorile»), e verso partner, fornitori, clienti e competitors.
Principi sottoscritti da Yang Rende, portavoce della comunità cinese, ma che tutti gli imprenditori del Centro si sono impegnati a firmare: «Se la comunità cinese ha scelto Padova come punto di riferimento per il Nord Est è per la posizione strategica di questa città, snodo commerciale di importanza cruciale per l’Italia e l’estero. Sono più di 100 le aziende all’interno del CIC, in particolare nei settori abbigliamento, borse, gioielleria, calzature, giocattoli, apparecchiature elettriche ed elettrodomestici. Oggi i miei connazionali si sono impegnati a riconoscere i valori che da sempre animano l’imprenditoria veneta, lavorando per la loro diffusione e per individuare ed emarginare gli operatori che non li rispettano e che così facendo danneggiano la società civile e l’immagine di tutta la comunità cinese padovana».
Parole condivise anche da Berica Marchiorello, titolare di Finleb srl, la società che gestisce la struttura di Corso Stati Uniti. «Troppo spesso si fa confusione fra il Centro Ingrosso Cina e le altre strutture del territorio, mettendo tutto quello che accade in un unico calderone, sotto una generica etichetta di comodo. Non è così. Ogni struttura ha la sua storia ed è gestita in modo diverso. Per quanto ci riguarda, da tempo siamo impegnati per far diventare il CIC un polo di eccellenza sia da un punto di vista organizzativo che di controllo per ogni altro centro analogo presente nel territorio nazionale. E’ una strada lunga, ma da parte nostra c’è la piena volontà di collaborare con le istituzioni e la società civile».
Nella foto la stretta di mano tra Yang Rende e Carlo Valerio dopo la firma della carta etica; Yang rende firma il documento; gli imprenditori padovani e cinesi assieme al termine dell’incontro.
In allegato la scansione del documento firmato da Valerio e Rende
Fonte: Ufficio Stampa Confapi Padova
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