Perdita di biodiversità: dati allarmanti
“L’uso di un numero sempre più ridotto di specie agricole – spiega Padulosi – è funzionale agli interessi del modello agricolo dominante e produce una standardizzazione dei gusti e una perdita di biodiversità genetica e culturale”. Il problema non è di poco conto perché, connesso con la tutela delle diverse specie agricole, c’è la possibilità di garantire alle popolazioni mondiali alimenti “di grande valore nutrizionale e culturale che tra l’altro si adattano meglio ai diversi climi ed ecosistemi”. E quindi richiedono meno attenzione e un minore ricorso a prodotti chimici.
“Sostenere gli agricoltori che mantengono tale diversità agricola attraverso il proprio lavoro nei loro campi – prosegue Padulosi – è quindi interesse dell’intera comunità internazionale. Così come è utile rafforzare il ruolo delle banche genetiche, che permettono di conservare le specie salvandole dall’estinzione”.
Nei quattro giorni di dibattiti e confronti, l’XI Forum dell’Informazione per la Salvaguardia della Natura affronterà il rapporto tra produzioni agricole, problemi di malnutrizione e modelli di sviluppo, partendo dalla fotografia del mercato agricolo mondiale e dal ruolo degli attori coinvolti per arrivare a prospettare le possibili linee di riforma che permettano di aggredire in modo efficace la piaga della fame.
Tra i relatori in programma, ricercatori e analisti di prestigiose organizzazioni: FAO, Caritas Internationalis, Worldwatch Institute, Coldiretti, Bioversity International, UNDP, European Network of Agricultural Journalists e Slow Food.
Fonte: Green Accord