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Mare Adriatico: i risultati del monitoraggio estivo

28/10/2006
Si è riunito nei giorni scorsi a Lignano Sabbiadoro (UD) lo staff dell’Osservatorio Alto Adriatiatico per fare il punto sulla situazione del mare negli ultimi due mesi. In agosto il bacino oceanografico si presentava ancora stratificato termicamente ma con valori superficiali di temperatura inferiori a quelli osservati in anni precedenti (20-26°C). Ad inizio settembre, la temperatura dello strato superficiale è aumentata leggermente, mentre a fine mese si è osservato un decremento di 2-3°C ed una colonna d’acqua più omogenea. La salinità è risultata ancora elevata in tutto l’Alto Adriatico. L’ossigeno disciolto nello strato superficiale ed intermedio è risultato in sovrasaturazione o saturazione e solamente le campagne di fine settembre hanno evidenziato, negli strati più profondi del golfo di Trieste, situazioni prossime all’ipossia.

Le concentrazioni di clorofilla, nello strato superficiale, sono rimaste a livelli estremamente contenuti in tutto l’Adriatico settentrionale (1.0 µg/L), con un leggero incremento negli strati prossimi al fondale marino. Valori elevati (8-9 µg/L) si sono, invece, misurati solamente ad inizio settembre in prossimità del diffusore della condotta sottomarina di Trieste.Le basse concentrazioni di clorofilla associate all’elevata trasparenza della colonna d’acqua e ai bassi tenori dei macronutrienti disciolti indicano in generale un bacino caratterizzato da un basso livello trofico. Nel mese di settembre sono state individuate, soprattutto nell’area più settentrionale del bacino (Golfo di Trieste), estese sciamature della medusa Rhizostoma pulmo (bota marina, polmone marino) con individui anche di grandi dimensioni, mentre non è più evidente la presenza della medusa Pelagia noctiluca nelle acque prospicienti la costa più meridionale dell’Istria occidentale.Durante la riunione si è ribadita l’importanza dell’utilizzo dei dati rilevati in continuo dalle boe meteo-marine e dell’analisi intergrata dei dati acquisiti nelle campagne di rilievo dai diversi Istituti di Ricerca ed Unità Operative. Nel corso del dibattito finale è emersa la necessità di sostenere l’Osservatorio Alto Adriatico per renderlo maggiormente stabile attraverso accordi internazionali tra gli Stati e Regioni costiere dell’Alto Adriatico. All’incontro erano presenti rappresentanti dell’ARPA Friuli Venezia Giulia, dell’ARPA Veneto, dell’ARPA Emilia Romagna, esperti del Dipartimento OGS-BIO e del Dipartimento OGS-OGA, dell’Università di Trieste, del Centro per le Ricerche Marine di Rovigno (Istituto R. Bošković, Croazia), della Stazione Biologica Marina di Pirano (Istituto Nazionale di Biologia di Lubiana, Slovenia), dell’Istituto di Scienze Marine del CNR di Trieste e di Venezia, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, della Riserva Naturale Marina di Miramare di Trieste, dell’Istituzione Centro Previsione e Segnalazioni Maree di Venezia, del Comune di Lignano Sabbiadoro, della Regione Friuli Venezia Giulia e Veneto.





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