Allerta della Ue per presenza di antrace ed antibiotici su carne polacca
Però – continua Barbisan - non possiamo tacere il fatto che tra i costi di produzione, che in Italia registriamo e rendono meno concorrenziali i prezzi della nostra carne bovina, ci sono anche i controlli sanitari, lungo tutta la filiera, dai mangimifici sino al punto vendita, passando da allevamento, macelli e sezionamenti. Negli altri Paesi fanno altrettanto? Usano materie prime per alimentare i bovini di alta qualità o prevalentemente scarti dell’industria? Ci poniamo questi interrogativi – incalza Barbisan – perché troviamo difficile spiegare perché il costo della carne polacca all’ingrosso sia inferiore di oltre 70 centesimi rispetto quella prodotta e commercializzata in Italia. Su una carcassa di bovino da 400 kg. sono €. 280,00 di differenza che vanno sommati ad altri €. 160,00 per “pareggiare” i nostri costi di produzione, per un totale di €. 440,00. Ovvero, per la nostra carne è la fine! I cittadini italiani – dice Barbisan – sanno che siamo “invasi” da carne polacca che costa molto poco e viene venduta nei punti vendita allo stesso prezzo della nostra? Spero che il Sistema di qualità zootecnia nazionale venga sdoganato al più presto per poter comunicare al consumatore, in modo inequivocabile e immediato, con un marchio istituzionale, le nostre produzioni, per metterlo in condizione di poter scegliere “a parità di prezzo”, cosa comprare. Intanto in Veneto sta partendo il Sistema Qualità Verificata che, se non troverà ostacoli da parte dei soliti noti, potrà fare la differenza, in un territorio che produce quasi la metà della carne commercializzata in Italia, comunicando il marchio registrato dalla Regione Veneto e rendendo riconoscibili le nostre produzioni.
Fonte: Consorzio Italia Zootecnica