Commercio internazionale: regole più chiare per imprese Ue
Si tratta, infatti, di un accordo che chiarifica le regole che governano le controversie internazionali per le quali i contendenti hanno già scelto un foro competente.
La ratificazione di questa Convenzione offre la possibilità di rinforzare le certezze legali delle aziende europee che sono coinvolte o interessate nel fare affari con imprese al di fuori dei territori Ue. In che modo è possibile attuare questo consolidamento? Tramite molteplici canali. La Convenzione, infatti, fa chiarezza su una pluralità di fronti, come: regole di giurisdizione, competenza delle corti e riconoscimento ed esecuzione dei giudizi emanati dai tribunali nei paesi che applicano la Convenzione stessa.
Questi aspetti sono di cruciale importanza per uno svolgimento armonioso delle relazioni commerciali intra ed extra Ue. In generale, infatti, quando due partner commerciali s'impegnano in una transazione, allo scopo di ridurne il rischio, essi cercano di stabilire in anticipo le modalità di risoluzione di eventuali controversie. Due sono le scelte possibili: da un lato l'arbitrato, in cui le parti scelgono i soggetti che decideranno sula lite (tra tecnici ed esperti della materia), escludendo il ricorso al giudice ordinario; dall'altro, l'accordo a confrontarsi di fronte ad un tribunale prestabilito.
Ed è qui che potenzialmente potrebbero nascere problemi: tali accordi, infatti, non sempre sono rispettati in tutti i (diversi) sistemi legali nazionali, in particolare quando sono presentati ad una corte diversa da quella designata. In tale contesto, grazie alla Convenzione, un'azienda che intraprende transazioni commerciali internazionali potrà giovare di un clima di lavoro più favorevole e prevedibile, tramite una maggiore cooperazione giudiziaria.
Questo perché, ad esempio, l'impresa avrà la certezza che la scelta della corte destinata a gestire eventuali dispute (definita nei contratti con il partner commerciale), sarà rispettata dai tribunali di tutti quei paesi che hanno ratificato la Convenzione. Inoltre, il giudizio pronunciato dal tribunale prescelto sarà riconosciuto e applicato nei Paesi aderenti all'accordo.
Il prossimo passo per la piena entrata in opera di tali disposizioni è l'approvazione, da parte degli Stati membri, della Convenzione. In seguito, sarà richiesto il consenso del Parlamento Europeo e, una volta ottenutolo, la decisione verrà adottata dal Consiglio dell'Ue, per poi finalmente entrare in vigore in tutta l'Unione europea.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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