Piccole imprese venete di produzione e rapporti con l’estero - Terzo rapporto congiunturale di Confartigianato Veneto: in ripresa l’export delle piccole imprese - Se nel 2004 il mercato estero della piccola impresa veneta è stato caratterizzato da evidenti ridimensionamenti, determinati da un saldo negativo e da una consistente contrazione del livello di fatturato prodotto dall’export (-9,8% rispetto al 2003), nel 2005 invece la situazione di stabilit� evidenziata a livello regionale, come risulta dal terzo Rapporto congiunturale sull’export dell’artigianato e della piccola impresa nel Veneto promossa dalla Confartigianato regionale, ha dato la possibilit� alle piccole imprese di riprendere in maniera più vigorosa le transazioni oltre confine.

“Abbiamo registrato –commenta Vendemiano Sartor Presidente della Confartigianato del Veneto- nel corso del 2005 una prevalenza di andamenti positivi (saldo pari a +5) e soprattutto un incremento significativo del volume d’affari prodotto (+5,5%). Anche considerando le indicazioni per i prossimi mesi si evidenzia il maggior clima di fiducia delle imprese, con un saldo pari a +12,8 e con una variazione presunta del fatturato dell’export pari a +12,3%, che lascia intravedere una maggiore possibilit� di sbocco nei mercati internazionali”.



Nell’analisi per attivit� produttive si può notare come solo i comparti del mobile e legno e del tessile, abbigliamento, concia evidenziano ancora andamenti negativi; elementi di stabilit� si riscontrano invece considerando le performance del metallo (saldo nullo), mentre negli altri settori i saldi ampiamente negativi registrati nel 2004 vengono ribaltati nell’ultimo anno di attivit� , soprattutto se si considerano le aziende della meccanica e macchine (+18,8) e quelle dell’alimentare (+12).

Le aspettative per i prossimi mesi si mantengono su trend di crescita con il comparto dell’elettrica ed elettronica, della meccanica e macchine e della chimica, plastica, vetro, carta ad esprimere una maggiore attivit� verso l’estero, mentre le aziende del mobile e del tessile potrebbero continuare a subire le dinamiche negative dei mercati internazionali.

Nel considerare i diversi ambiti di sbocco e le variazioni dei volumi d’affari provenienti dalle diverse realt� si può avere un’idea dello scenario internazionale in cui attualmente opera la piccola impresa veneta.

Il saldo positivo degli andamenti rivela come gli incrementi dei volumi dell’export siano da imputare prevalentemente alle transazioni con i Paesi dell’area europea, considerando sia gli Stati membri dell’UE che le altre nazioni del Continente, in particolare quelle dell’Europa dell’Est. In queste due direzioni infatti sono orientati principalmente gli scambi commerciali delle imprese venete, mentre le transazioni con America ed Africa, seppure i saldi esprimano consistenti incrementi, incidono meno sul volume d’affari prodotto dall’export.

Capitolo a parte è rappresentato dalle transazioni con il Medio Oriente ed i Paesi dell’Area Asiatica: le imprese venete infatti registrano una flessione significativa degli andamenti, con un saldo pari a –16,7 che riflette da una parte la sempre più rilevante influenza di questi Paesi nei mercati internazionali e dall’altra la difficolt� ad esportare in questi mercati.

“Segnali di fiducia importanti -conclude Sartor- sono le previsioni di un possibile ulteriore incremento delle esportazioni verso i Paesi dell’Unione Europea nel corso del 2006, tenendo comunque presente che il recente allargamento a 25 stati membri può spiegare in parte questi sensibili aumenti, unitamente alla prevista sensibile crescita degli scambi con i Paesi del continente africano ed americano. Attese incoraggianti che da un lato riceveranno un apporto positivo dal recente miglioramento della legge sui distretti e dall’altro rendono ancora più urgente da parte della Regione l’attivazione degli strumenti di intervento previsti dalla recente legge n° 33 del 2004 sulla promozione a tutt’oggi non operativi.”