Maltempo: animali affogati e aziende sott’acqua
La situazione peggiore - sottolinea la Coldiretti - si registra a Massa Carrara, in Toscana, regione che ha visto un ottobre con il 43% di pioggia in meno e quindi con i terreni più vulnerabili al nubifragi, dove sono state duramente colpite le ultime fattorie peri-urbane sopravvissute, all’avanzare della città.
Problema che riguarda però anche le altre regioni, perché l’anomalia climatica – prosegue la Coldiretti - si è verificata dal nord (-51,5%) al centro (-54,2%) fino al sud Italia (-48,6%).
Il livello idrometrico del fiume Po,causa le intense precipitazioni, è salito di quasi due metri in sole 24 ore al Ponte della Becca, secondo il monitoraggio della Coldiretti e questo rapido aumento del livello del principale fiume italiano è significativo delle difficoltà in cui versano negli altri corsi d'acqua, con piene, esondanzioni e frane.
Questi gli effetti drammatici dovuti ai cambiamenti climatici, che si sono manifestati quest'anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ma intense, repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d'acqua, che il terreno non riesce ad assorbire.
Nell'82 per cento dei Comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni ed oggi ben 5 milioni di cittadini vivono in zone di pericolo.
A questa situazione - denuncia la Coldiretti - non è certamente estraneo un modello di sviluppo sbagliato, che ha tagliato le campagne del 15% con la perdita, negli ultimi venti anni di 2,15 milioni di ettari di terra coltivata.
Ogni giorno - conclude la Coldiretti - viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento.
Cristina De Rossi