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IVA nel mercato unico: necessario superare regime transitorio

13/11/2014
IVA nel mercato unico: necessario superare regime transitorioSistema efficiente di tassazione del valore aggiunto per gli scambi intra-Ue: come assicurarlo?

Questa la domanda al centro di un paper pubblicato dalla Commissione europea, volto alla disamina di idee e progetti tesi al superamento del regime attuale.

Sfida centrale, nell'ambito del mercato unico europeo, è quella di predisporre un'efficace sistema di raccordo tra le diverse modalità di imposizione sui consumi dei singoli Stati membri.

Per la tassazione sugli scambi transfrontalieri, cruciale era sempre stato il ruolo delle dogane, ma con l'abolizione delle frontiere tra gli Stati aderenti al Trattato di Maastricht, l'istituzione dello spazio di libero scambio rendeva necessario pensare ad un'alternativa.

L'idea iniziale era quella di basarsi sul principio di origine: i prodotti e i servizi sarebbero stati dunque sottoposti ad imposizione nel paese d'origine, secondo il meccanismo di calcolo della base imponibile e l'aliquota di imposta ivi stabiliti.

All'epoca, tuttavia, le resistenze sul fronte politico e le criticità tecniche furono tali da indurre ad optare per un regime transitorio, peraltro ancora attuale. Si prevede, dunque, che il pagamento avvenga nel paese d'origine solo nei rapporti tra soggetti di imposta e consumatori finali, mentre per le operazioni tra soggetti d'imposta (business-to-business) l'esportazione è considerata operazione non imponibile e l'acquisto è, invece, assoggettato al pagamento del tributo nel paese comunitario di destinazione del bene.

Tale sistema ha, però, dimostrato di permettere facili frodi e di non incontrare le esigenze delle imprese operanti in ambito internazionale.

La necessità di superamento del meccanismo appare oggi evidente.

E ciò che emerge dopo molte consultazioni, di natura sia politica che applicativa, è che qualsiasi regime definitivo debba necessariamente basarsi sul principio di destinazione, dato che traspare altresì dalla relazione della Commissione.

Si punta a un sistema in cui l'IVA sia dovuta nel paese di destinazione con, secondo l'esecutivo dell'Unione, diverse opzioni praticabili: da una semplice correzione dello status attuale, a proposte di riforma che prevedono soggetti passivi diversi nella responsabilità del pagamento. Venditore o consumatore

Riflessione approfondita, quindi, da parte della Commissione, allo scopo di determinare l'impatto di ciascuna delle opzioni sugli Stati membri.

Sulla base dei risultati, sarà poi presentato l'effettivo modello prescelto
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Cristina De Rossi

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