Oliera addio: scattano multe fino a ottomila euro
Divieto quindi di utilizzare le tradizionali oliere (con multe fino a ottomila euro) al fine di evitarne il riempimento o l'allungamento con prodotti diversi da quelli indicati, cosa che purtroppo avviene di frequente.
Gli oli di oliva vergini devono essere presentati, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, – sottolinea la Coldiretti - in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, con idoneo dispositivo di chiusura, per non poterne modificare il contenuto e con un sistema di protezione, che non ne permetta il riutilizzo dopo l'esaurimento del contenuto originale indicato nell'etichetta.
Non sono solo queste le novità previste: per il prodotto simbolo della dieta mediterranea - precisa la Coldiretti -è prevista anche una più accentuata rilevanza cromatica, rispetto all’etichettatura degli oli che siano prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così da mettere in guardia il consumatore sulla diversa qualità e composizione merceologica del prodotto.
Va altresì detto che le modifiche introdotte nel corpo della cosiddetta legge salva-oli, assicurano ora la più ampia operatività mediante un rafforzato impegno su tutti i fronti, dal controllo del traffico di perfezionamento attivo a quello delle modalità di vendita sottocosto.
“Lo stop alle oliere truccate nei locali pubblici salvaguarda un prodotto base della dieta mediterranea come l’olio di oliva che offre un contributo determinante alla salute dei cittadini e rappresenta una realtà produttiva da primato nazionale che puo’ offrire importanti sbocchi occupazionali e opportunità di sviluppo sostenibile al Paese” afferma il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare come sia importante il fatto che “nel rispetto della normativa comunitaria l’Italia non ha rinunciato questa volta a svolgere il ruolo di leader nella tutela della qualità e della sicurezza alimentare in Europa”.
Le norme a tutela dell’extravergine Made in Italy arrivano peraltro in un momento particolarmente delicato per la produzione nazionale, che quest’anno, secondo la Coldiretti, dovrebbe scendere del 35% per una produzione attorno a 300mila tonnellate.Produzione scarsa ovunque, quindi, per l’andamento climatico ma i tagli maggiori - continua la Coldiretti - si stimano al centro nord, con cali del raccolto tra il 35 e il 50% ma anche il sud non si salva, subendo significative riduzioni.
Sempre secondo le previsioni, la produzione dovrebbe essere praticamente dimezzata in Spagna, che mantiene la leadership nella produzione mondiale con circa un milione di tonnellate.
In queste condizioni, il mercato europeo dell’olio di oliva (consumi stimati attorno a 1,85 milioni di tonnellate) rischia di essere invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente, che non sempre risultano possedere gli stessi requisiti di qualità e sicurezza.
Un rischio che - sottolinea la Coldiretti - riguarda soprattutto la nostra penisola che ha visto un aumento di importazioni di olio di oliva dall’estero del 45% rispetto allo scorso anno, a differenza della Spagna che ha addirittura quasi quadruplicato le spedizioni verso il nostro paese (273%), come risulta dai dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2014.
Se il trend sarà mantenuto, l’arrivo in Italia nel 2014 di olio di oliva straniero, raggiungerà il massimo storico con un valore pari al doppio di quello nazionale (300mila tonnellate).
“In altre parole due bottiglie su tre riempite in Italia contengono olio di oliva straniero. Per questo – sostiene Moncalvo - è particolarmente importante l’applicazione delle regole di tutela della produzione di extravergine nazionale, approvate in Parlamento e pubblicate in Gazzetta.
Se nella ristorazione sono aumentate le garanzie, con il conseguente auspicabile e immediato avvio delle attività di controllo da parte delle autorità responsabili, nei negozi e nei supermercati vige il consiglio della Coldiretti ai consumatori: verificare con attenzione l’etichetta che deve contenere, anche se spesso nascosto nel retro della bottiglia ed in caratteri minuscoli, la scritta “ottenuto da miscela di olio comunitari od extracomunitari” nel caso non si tratti di olio italiano al 100%.
In alternativa, la Coldiretti consiglia di scegliere una delle 43 designazioni di origine riconosciute dall’Unione Europea e che garantiscono l’origine italiana, oppure le bottiglie dove è espicitamente indicata l'origine nazionale delle olive. Meglio ancora acquistare, se possibile, direttamente dai produttori agricoli nei frantoi o nei mercati di campagna amica.
L’Italia - conclude la Coldiretti – puo’ contare su un patrimonio di circa 250 milioni di piante su 1,1 milioni di ettari di terreno, con un fatturato del settore stimato in 2 miliardi di euro ed un impiego di manodopera per 50 milioni di giornate lavorative. Cristina De Rossi