Fondi strutturali UE, accordo Commissione-Italia per 2014-2020
I nuovi accordi di partenariato prevedono che gli Stati membri elaborino e attuino piani strategici con priorità d'investimento, coprendo i seguenti cinque fondi UE: Fondo europeo di sviluppo regionale; Fondo sociale europeo; Fondo di coesione; Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca; Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.
Gli Stati membri, in collaborazione con la Commissione, elaborano "programmi operativi" al fine di abbattere le priorità di investimento e di convertire gli obiettivi degli accordi di partenariato in azioni concrete. Tutti i livelli di governo, compresa la società civile, vengono consultati e coinvolti nella loro programmazione e gestione. Infine, la Commissione negozia con le autorità nazionali e regionali il contenuto definitivo dei piani d'investimento.
Con la conclusione dell'accordo di partenariato, scattano anche tempi certi per i passaggi amministrativi successivi: al più tardi 3 mesi dopo la presentazione dell'accordo di partenariato, gli Stati membri devono presentare i programmi operativi; entro 3 mesi la Commissione fa osservazioni e procede all'adozione non oltre i 6 mesi dalla data della loro presentazione, a condizione che lo Stato membro abbia adeguatamente preso in considerazione le osservazioni della Commissione. Si passa poi agli Stati e alle Regioni, che attuano questi programmi operativi lanciando bandi per presentare progetti.
I negoziati tra la Commissione e i singoli Stati membri proseguono allo scopo di finalizzare i programmi rimanenti nel più breve tempo possibile e al fine di garantire che questi ultimi diano il massimo contributo alla crescita e all'occupazione. L'obiettivo generale è quello di adottare tutti i programmi entro l'estate del 2015.
I fondi saranno usati per la crescita e l'occupazione. Come già annunciato nel 2012, gli investimenti Ue e i fondi strutturali mirano a promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, concentrandosi sui più rilevanti settori di crescita di regioni e Stati membri.
Nel dicembre 2013 è entrata in vigore una nuova serie di regole e normative volta a disciplinare il round d'investimenti europei. Tale pacchetto legislativo stabilisce norme comuni per i "Fondi europei strutturali e d'investimento" (ESIF), garantendo un uso strategico e complementare di diverse fonti di finanziamento Ue e semplificandone l'utilizzo, così da ottenere un impatto migliore sulla crescita e sull'occupazione.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea