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Il dono dei bambini

18/12/2014
Natale è qui, dietro l'angolo, tra una bancarella di alberi finti, ninnoli, campanelle e un presepe con le statuine tirate fuori dallo scatolone riposto nello scaffale più in alto.

Il 25 Dicembre rappresenta una nascita di antica memoria, una data che funge da spartiacque nei secoli tra il prima e il dopo.

E' difficile, per i credenti, pensare alla valenza del Natale, alla sua ancora dirompente attualità, mentre scorrono sempre più ossessive e ossessionanti le immagini dei bambini trucidati per mano di fanatici religiosi.

Molti bambini - troppi ormai - non possono più, nemmeno a Natale, godere dell'amore, del rispetto, della pietà che li dovrebbero rendere intoccabili, inviolabili, portatori sani di speranza.

Per molti, ormai troppi di loro, non si completa nemmeno la naturale fase della vita.

E a Natale diventa tutto più paradossale, più stridente, più assurdo.

Anche per chi non ci crede, al Natale.

Ma un dovere , al di là del sentire di ognuno, ci dovrebbe accomunare tutti: dovremmo provare indignazione, sdegno, orrore.

Solo così, usando il maggior tempo che il Natale ci può concedere alla riflessione o alla preghiera, potremmo vedere i volti di quei bimbi, che ancora ci sorridono tra un albero finto, un ninnolo, una campanella.

E solo così troveranno posto nel presepe del nostro cuore, come statuine colorate e innocenti, che portano a Gesù il fardello della loro sofferenza, quasi fosse un dono per l'espiazione di tutti i crimini commessi da questa disumanità terrena.

Buona vita e buone feste a tutti i bambini del mondo.

Cristina De Rossi

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