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Commissione europea e Italia: primo Fondo fiduciario regionale Ue

23/12/2014
Commissione europea e Italia: primo Fondo fiduciario regionale UeLa Commissione europea e l'Italia hanno siglato l'accordo costitutivo del primo Fondo fiduciario regionale Ue: un nuovo strumento di finanziamento strategico per la mobilitazione di aiuti in risposta alla crisi siriana.

Il finanziamento previsto ammonta a 20 milioni di euro dal bilancio dell'Ue e 3 milioni dall'Italia; ulteriori finanziamenti sono previsti per il 2015.

Mentre i fondi fiduciari già esistenti funzionano solo su scala nazionale o sub-nazionale, il fondo fiduciario Ue risponde alle crisi su scala regionale, consentendo un intervento congiunto Ue-Stati membri rapido e flessibile.

Il Fondo fiduciario è aperto non solo a tutti gli Stati membri dell'Ue, ma anche ad altri donatori, pubblici o privati: il nome arabo del fondo fiduciario è "Madad", che significa "fornire aiuto insieme ad altri". Esso coprirà le esigenze di resilienza e di stabilizzazione di massa in aumento in Siria e nei paesi limitrofi, in particolare in Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed Egitto, e si convertirà in un veicolo di finanziamento per la ricostruzione post-conflitto.

Tale finanziamento si aggiunge al pacchetto speciale di aiuti, adottato dalla Commissione il 4 dicembre 2014, che ha previsto 180 milioni per la Siria, il Libano e la Giordania.

Federica Mogherini, Alto rappresentante UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza e Vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato: "Oggi con la crisi dei rifugiati siriani, ci troviamo di fronte a una delle più grandi crisi degli ultimi decenni. Durante la mia visita nella regione, qualche settimana fa, ho confermato la determinazione dell'Unione europea di aiutare i milioni di rifugiati e sfollati nei loro paesi e nei paesi che li ospitano. Con il nuovo Fondo fiduciario Ue ci auguriamo di aumentare notevolmente l'assistenza".

Il Commissario per la politica europea di vicinato e l'allargamento dei negoziati, Johannes Hahn, ha dichiarato: "L'Unione europea continua a stare con i milioni di siriani che sono diventati rifugiati e che hanno perso le loro case in questa terribile crisi. Il nuovo Fondo fiduciario Ue permetterà all'Ue e ai suoi Stati membri di mettere in comune le risorse in un meccanismo unico e flessibile, per rispondere meglio alle crescenti esigenze dei rifugiati e dei paesi che li ospitano. La maggior parte dei rifugiati sono bambini e giovani, il cui futuro ha scarse prospettive. Il conflitto ha conseguenze dirette per la sicurezza dell'Ue, in particolare a causa dei combattenti stranieri, dell'immigrazione clandestina e della polarizzazione tra le comunità religiose. Questo è il motivo per cui è necessario fornire una risposta coerente e rafforzata".

Il Ministro italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, ha dichiarato: "Sono convinto che questo nuovo strumento migliorerà efficacemente la qualità dell'assistenza fornita ai rifugiati, alle comunità ospitanti e ai governi colpiti dalla crisi siriana. Dal 2012, l'Italia ha fornito un contributo complessivo di circa 60 milioni di euro sia per le attività di soccorso umanitario, sia per le complementari esigenze di recupero in Siria e nei paesi limitrofi. Attraverso la creazione di questo strumento strategico, insieme alla Commissione europea, siamo disposti ad aumentare la nostra assistenza e a fornire una risposta più coordinata alla crisi multidimensionale".

Il conflitto siriano ha un impatto devastante e duraturo sulla Siria e su tutta la regione: 7,6 milioni di persone sono sfollate e hanno bisogno di assistenza urgente; i rifugiati sono più di 3,2 milioni; le comunità di accoglienza dei paesi vicini hanno quotidianamente bisogno di aiuto. Il numero di decessi legati al conflitto, oggi, ha superato i 191.000 e sono stati più di un milione i feriti di guerra.

La crisi siriana ha avuto inizio da proteste, inizialmente pacifiche, per la libertà e la democrazia, che sono state brutalmente represse dal regime. Ciò ha causato una guerra civile, generando un'importante emergenza umanitaria.

La capacità sociale ed economica di questi paesi di far fronte al crescente afflusso di rifugiati è al limite e la generosa ospitalità delle comunità ospitanti è ora influenzata da gravi tensioni sociali.

I paesi vicini non possono far fronte a questa enorme crisi di rifugiati nel medio-lungo termine senza un significativo ulteriore sostegno da parte della comunità internazionale. In occasione della recente conferenza di Berlino sulla crisi siriana, la comunità internazionale ha ribadito il suo impegno ad aumentare il sostegno ai paesi ospitanti.

Conseguentemente, l'Unione e gli Stati membri hanno finora mobilitato più di 3 miliardi di euro dall'inizio del conflitto (circa 1,6 miliardi a carico del bilancio dell'Unione e quasi 1,5 miliardi a carico degli Stati membri), convertendosi nel principale donatore mondiale nell'affrontare le conseguenze della crisi siriana.

Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea

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