Bisato e pesci di laguna con i grandi vini del Collio
30/10/2006
Marano Lagunare si conferma come efficace laboratorio del gusto e delle tipicità di alta caratura. Stavolta sono stati i vini del Collio al vaglio dei gourmet e dei degustatori che hanno scelto le proposte della Compagnia del bisato per approfondire le loro conoscenze sulle tradizioni della cucina adriatica e lagunare e sui prodotti enologici d'elite del Vigneto regionale. Infatti il ristorante Ai tre canai si è affollato davvero di tecnici ed esperti, anche perché, accanto alla proposta di piatti di riscoperta e nel contempo innovativi dello chef Giorgio Dal Forno si trattava di apprezzare in anteprima due nuovi prodotti di Arco Felluga, patriarca dei viticoltori del Friuli Venezia Giulia, uno dei fondatori della Doc Collio. Gli onori di casa sono stati fatti da Aurelio Zentilin, Capo della compagnia del bisato, il quale, da esperto biologo, ha spiegato le fonti della cucina maranese, richiamandosi ai prodotti della pesca stagionale impiegati da Dal Forno per preparare le gustose pietanze. Poi, il presidente dell'Associazione regionale della Stampa agricola e agroalimentare del Friuli Venezia Giulia Carlo Morandini, ha ricordato il premio giornalistico Valerio Ghin, patrocinato dalla Banca popolare Friuladria, del quale stanno scadendo i termini per la presentazione dei lavori in concorso. E ha introdotto Gianni Ottogalli, delegato provinciale dell'Associazione Italiana Sommelier, della quale è uno dei fondatori della delegazione regionale. Ottogalli si è soffermato sugli azzeccati abbinamenti cibo-vino della serata e sulla qualità dell'evento. Per poi parlare, concluso da un lungo applauso, dei vini presentati in anteprima da Roberto Felluga, figlio di Marco, che da anni segue le aziende paterne. Roberto ha spiegato l'impegno a tutto campo dell'azienda isontina, che si avvale della collaborazione dell'Università di Torino per l'ottimizzazione dei cloni e del vigneto. Azienda che è impegnata su due versanti: il rilancio dei vitigni internazionali per stare alla concorrenza sui mercati internazionali, ma nel contempo la valorizzzazione degli autoctoni, come il Pignolo. Un vitigno, ha ricordato, che stava per scomparire se non se ne fosse stato salvato un piccolo vigneto accanto all'Abbazia di Rosazzo, dal quale sono poi state riprodotte le marze e le barbatelle per l'impianto di nuovi vigneti. Un vino rosso appagante, elegante, non troppo carico, ideale per il matrimonio con il bisato in speo. Così come il profumato Pinot ha accompagnato ottimamente le "capelonghe in tecia"(cappelunghe alla maranese), le "sepete sbisignele col selino e vuvi de volpin salai" (insalata di seppioline con sedano e bottarga), il "vulpin fumigò co le erbe de paluo" (volpina affumicata con le erbe di laguna), "canoce gratinae co i oduri" (cannocchie gratinate alle erbette fini). Ed ecco il Molamatta 2005 sempre di Marco Felluga (Pinot Grigio e Tocai) andare a braccetto con il "riso co le cape de fero e radicio ciosoto" (riso con le cappelunghe e radicchio di Chioggia), e i "sigari de pasta co la sarsegna in tocio" (sigari di pasta al rosmarino ripieni di alzavola con la sua salsa e crema di lenticchie. Come molto gettonato è stato il Moscato Rosa 2003, sempre di Marco Felluga. Un Moscato vinificato in rosso che ha colto nel segno. Il prossimo appuntamento con la Compagnia del bisato per il 24 novembre con i grandi vini della Doc del Piave.
ARGA-F-VG via Dante, 80/2 33037 Pasian di Prato (Ud) Italy