Addio a Gabriella Brazzalotto, amica della pallamano veneziana
La signora Gabriella aveva vissuto con passione gli anni della “Mestre bella”, quando finalmente cominciò a disegnarsi un’ “identità della Terraferma” pur con prospettive diverse. Per questo soffriva di fronte all’evidente degrado del centro città, area per il cui sviluppo si era concretamente impegnata, mettendosi in gioco con più attività, assieme al marito Nino, per poi ritirarsi, allorchè il fiuto mercantile lo consigliò. Il suo non fu, però, un abbandono, ma una saggia riflessione, lasciando a chi sperava avrebbe potuto apportare nuovi impulsi. Provò anche ad andare in pensione, ma durò poco, non sapendo rinunciare all’universo di umanità, che la “stoffa” del commerciante le permetteva nel suo microcosmo logistico, aperto però ad un territorio assai più vasto: quella Riviera XX Settembre a poca distanza dalla quale abitava. Gli anni passavano, ma per lei era sempre come il primo giorno di lavoro e per questo pretendeva disciplina dalle collaboratrici; come tutte le persone rigorose, lascia un vuoto incolmabile, perché l’esperienza personale è un patrimonio irripetibile.
Di lei, nella piccola storia sportiva della città, rimarrà quel cognome, Brazzalotto, simbolo dell’affermarsi della pallamano sulla piazza mestrina; fu un regalo dell’entusiasta marito che, invece di una mera sponsorizzazione, dedicò la squadra alla consorte. Quella squadra è stata un’esperienza unica, frutto di mecenatismo: c’era un’anima dentro quelle maglie, da lei conservata negli anni dell’amicizia con coloro che, allora ragazzi, oggi sono uomini maturi; quella è sempre rimasta la “sua” squadra.
Ora Gabriella e Nino si ritrovano: la vita per loro è una parentesi infinita.
Fabrizio Stelluto
Dirigente Responsabile Pallamano C.U.S. Venezia Handball