Ue, occupazione: un miliardo di euro per i giovani disoccupati
Istituito dagli Stati Ue per un valore totale di 6,4 miliardi di euro, l'iniziativa prevede l'attribuzione di sussidi alle imprese che assumono giovani e ai giovani stessi che aprono nuove attività.
I destinatari, inoltre, devono risiedere in uno dei venti Stati dell'Unione europea che hanno subito una disoccupazione giovanile superiore al 25% durante il 2012.
Con tale iniziativa, l'Ue vuole rispondere alle crescenti preoccupazioni sul mondo lavorativo da parte dei giovani.
Sin dalla sua proposta nel dicembre 2012, la "Youth Employment Initiative" ha suscitato il favore di numerose parti. Tra queste, il G20 dei ministri del lavoro tenutosi a Melbourne tra il 10 e l'11 settembre 2014, ha definito l'iniziativa come un'importante riforma per assicurare lavoro ai giovani.
Valdis Dombrovskis, vicepresidente e commissario europeo per l'euro e il dialogo sociale, ha posto l'accento su come "La Commissione europea mandi un chiaro segnale di come l'occupazione giovanile continui a essere una priorità per l'agenda politica dell'Unione europea"; ha quindi indicato che tale proposta permetterebbe ai giovani "Non solo di contribuire all'economia e alla società attraverso le loro capacità e il loro dinamismo, ma anche di riacquistare la loro dignità".
Grazie all'anticipo del primo miliardo, già da quest'anno gli Stati potrebbero ottenere i sussidi non appena adottato il programma operativo. La Commissione stima che l'accelerazione del finanziamento garantirebbe un supporto immediato per un numero di giovani che spazia tra i 350.000 e i 650.000 per il primo anno. In questo momento, senza l'anticipo del miliardo di euro, questo numero si limiterà, invece, a 14.000 o, al massimo, 22.000 nuovi posti di lavoro.
Avendo tutti gli Stati già presentato i loro programmi operativi, la "Youth Employment Initiative" è considerata una delle riforme con la più veloce implementazione a livello degli Stati Ue. Ciascuno dei programmi identifica le scadenze per l'implementazione delle riforme, i rispettivi ruoli e misure delle autorità pubbliche nazionali, i ruoli delle altre organizzazioni e le fonti di finanziamento.
Risultati positivi sono già stati raggiunti in molti Stati dell'Unione. Tra i molti esempi, in Romania, sono stati creati ventisette centri per offrire ai giovani pacchetti integrati e personalizzati; in Slovacchia sono state approvate quattro riforme a livello nazionale, tra cui un nuovo contributo per il posizionamento nel mondo del lavoro per coloro che ne sono alla ricerca da oltre sei mesi; la Polonia ha introdotto un'esenzione dai contributi previdenziali per i cittadini under-30.
Infine, con il supporto della Commissione, sono stati creati diciotto progetti pilota di una durata di dodici mesi.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea