Sondaggio Ue: cittadini europei temono sempre di più per sicurezza su web
In occasione di questa manifestazione, giunta quest'anno alla sua dodicesima edizione, l'Unione europea ha pubblicato i risultati dell'Eurobarometro sulla sicurezza tecnologica, che rivela una crescente preoccupazione tra gli utenti europei per la propria sicurezza online.
In particolare, l'85% dei rispondenti teme di poter essere vittima di un crimine informatico (il 9% in più rispetto al 2013).
Cresce rispetto allo scorso anno anche la preoccupazione per le diverse forme in cui si manifestano i crimini informatici, come il furto d'identità, l'intrusione sui profili social, la violazione della casella di posta elettronica, e le frodi bancarie.
Dimitris Avramopoulos, Commissario responsabile per migrazione, affari interni e cittadinanza ha affermato: «I crimini informatici minacciano la sicurezza dei consumatori, mettendo a rischio sia la nostra economia digitale sia la nostra vita online. È di prioritaria importanza prevenire e combattere i crimini informatici in tutte le loro forme, affinché i consumatori possano beneficiare di tutti i vantaggi del mercato digitale interno ed esercitare i loro diritti fondamentali sul web. Nella preparazione dell'Agenda europea sulla sicurezza adotteremo un nuovo approccio per la gestione della sicurezza informatica».
Al fine di combattere i crimini telematici, l'Unione europea ha implementato la legislazione e supportato operazioni di cooperazione fra gli stati, come parte della Strategia Europea sulla sicurezza informatica. In quest'ottica l'11 gennaio 2013 è stato inaugurato il Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica (EC3), che segna un notevole cambiamento rispetto al modo in cui l’UE ha affrontato il problema fino a quel momento.
Innanzitutto, l’approccio dell’EC3 è più lungimirante e inclusivo. Sono state riunite competenze ed informazioni, al fine di fornire sostegno alle indagini penali e promuovere soluzioni a livello comunitario.
L’EC3 concentra la sua attenzione sulle attività illegali online compiute dalla criminalità organizzata, in particolare gli attacchi diretti contro l’e-banking, lo sfruttamento sessuale dei minori online e i reati che colpiscono i sistemi di informazione e delle infrastrutture dell’UE.
Il Centro, inoltre, offre sostegno operativo ai paesi dell’UE e fornisce competenze tecniche, analitiche e forensi di alto livello nelle indagini congiunte fra stati membri.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea