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L'Europa dalla parte dei più poveri

06/03/2015
L'Europa dalla parte dei più poveriLa crisi economica che in questi anni ha colpito tutto il mondo occidentale torna a essere un argomento centrale nell'agenda della Commissione europea.

Recentemente, infatti, questa ha stanziato circa 3,8 miliardi di euro a quattro milioni di persone in difficoltà. Con l'ausilio di questa cifra, l'Europa vuole dare un supporto concreto a chi ha subito forti contraccolpi dalla crisi sociale ed economica. L'obiettivo è quindi quello di contribuire in modo concreto alla lotta contro la povertà.

Il programma di assistenza (Fund for European Aid to the Most Deprived - FEAD) si sviluppa nell'arco di sei anni – dal 2014 al 2020 – e si pone l'obiettivo di aiutare chi è in difficoltà non con aiuti finanziari, ma cercando di sopperire alla mancanza di beni materiali.

Le parole del Commissario all'occupazione, affari sociali, competenze e mobilità dei lavoratori descrivono bene il perché di questa decisione della Commissione: "Il fondo vuole aiutare le persone a fare i primi passi per uscire dalla povertà e dall'esclusione sociale. Saranno circa quattro milioni i cittadini dell'Unione con poche proprietà che beneficeranno dall'immediata assistenza del Fondo. Questo è un forte simbolo di solidarietà europea".

Una solidarietà reale, che mira a rafforzare il tessuto sociale attorno a chi è in difficoltà. Il fondo vuole essere, quindi, un solido punto di partenza, così da permettere un'assistenza concreta: saranno distribuiti cibo, vestiti e beni di necessità personale (ad esempio sapone o scarpe).

Compito di questo programma è quindi quello di assicurarsi che persone in difficoltà riescano a beneficiare dei contributi europei, permettendo così di tornare completamente a far parte del contesto sociale. Inoltre, il FEAD si sostituisce al Food Distribution Program for the Most Deprived People (MDP), il quale per anni è stato un importante link tra l'Unione europea e i meno fortunati.

All'Italia verranno stanziati 670 milioni di euro – la cifra più alta – e il fondo provvederà a distribuire gratuitamente cibo alle persone in difficoltà (per una spesa totale pari al 60% del budget). Fornirà anche materiale scolastico ai bambini di famiglie disagiate e offrirà assistenza ai senzatetto, distribuendo sacchi a pelo, prodotti per l'igiene, vestiti e beni di base.

La decisione della Commissione tiene anche conto di alcuni dati raccolti nel 2013, secondo i quali circa il 24,5% della popolazione europea si trovava a rischio di esclusione sociale o in una situazione di povertà. Circa il 9,6% di questa percentuale è stato costretto a scontrarsi con una forte mancanza di beni materiali.

Oltre a questa misura, l'Unione europea ha a disposizione altri strumenti attraverso cui combattere la povertà.

Tra questi, il Fondo sociale europeo, strumento finanziario del valore di oltre 86 miliardi di euro che investe nelle capacità delle persone. Scopo di questo progetto è quello di migliorare le capacità dei cittadini e permettere loro di avere maggiori possibilità di trovare futuri impieghi lavorativi.

Nonostante questo, però, alcuni cittadini si trovano in una situazione di povertà tale da essere molto lontani dal mercato del lavoro e non riuscire a beneficiare di quest'opportunità.

Inoltre, diversi stati dell'Ue hanno già espresso preferenza riguardo al tipo di assistenza materiale che desiderano offrire, ad esempio se distribuire cibo o beni materialo o entrambi.



Grazie a questi provvedimenti, l'Unione mira a ridurre il numero di persone che si trovano in (o sono a rischio di) una situazione di povertà o di esclusione sociale.


Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea

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