Piano Juncker, l'Italia stanzia 8 miliardi
L'Italia sarà così il quarto Stato Ue a contribuire al piano d'investimenti.
Prima di noi Germania e Spagna avevano annunciato il proprio contributo rispettivamente di 8 e 1,5 miliardi di euro, seguito dalla promessa di una concessione francese pari a 8 miliardi. Si stima che l'importo finale raccolto genererà, grazie all'effetto moltiplicatore, investimenti per circa 315 miliardi di euro da oggi al 2017. Nello specifico, 240 miliardi proverranno da investimenti di lungo periodo e 75 miliardi da piccole e medie imprese.
Jyrki Kataionen, vicepresidente e Commissario per l'occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha commentato: "La palla è lanciata! L'Italia è il quarto paese membro ad impegnare una somma considerevole al nostro Piano d'Investimenti per l'Europa. Sono soddisfatto che gli stati membri impegnino i loro soldi dove possano più trarre risorse, aiutandoci ad ottenere il massimo dal Piano, creando posti di lavoro e una crescita durevole per l'Europa".
L'annuncio giunge in contemporanea con l'accordo, tra i ministri dell'economia di tutto l'Unione, sul regolamento che governerà il Fondo Europeo per gli investimenti Strategici. Uno sforzo coordinato a livello unionale non era più derogabile, al fine di frenare la caduta del trend economico e spingere verso una nuova epoca di crescita.
A causa della crisi economica e finanziaria, gli investimenti nell’UE hanno registrato un calo pari al 15% circa rispetto al picco del 2007.
La liquidità finanziaria è disponibile, ma gli investimenti sono frenati dall’incertezza delle prospettive economiche e dall’entità del debito pubblico e privato in alcune parti dell’UE.
Il Presidente Juncker ha fatto del piano di investimenti per l’Europa la sua prima priorità, presentandolo già il 26 novembre 2014, a distanza di poco più di tre settimane dal suo insediamento. Poche settimane dopo, il 18 dicembre, il piano è stato approvato dal Consiglio europeo di dicembre.
Sebbene le strategie da adottare siano molteplici, non un solo "bottone rosso" da premere nel caso del bisogno, questa strategia garantirà un livello adeguato di risorse per sbloccare nuovi investimenti in tutta l'Europa.
Il piano – basato su tre colonne portanti: riforme strutturali, responsabilità fiscale e investimenti – garantirà crescita, forza alle finanze pubbliche e solidità al sistema finanziario; alla base delle colonne si pone il Piano d'Investimenti per l'Europa che ne rappresenta le fondamenta.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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