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La Regione ricorda l’alluvione del 1966

31/10/2006
Il tessuto socio-economico del Veneto, dal 1966 ad oggi, ha conosciuto uno sviluppo che ne ha mutato quasi completamente il profilo, con un’antropizzazione del territorio che ha raggiunto livelli per certi aspetti anche preoccupante. Il ripetersi di un evento come la tragica alluvione del 1966 impaterebbe su una maggiore urbanizzazione, maggiori ricchezze e un’elevata vulnerabilità generale. Difficile quantificare le conseguenze, certo è che in questi quarantenni parimenti si è sviluppato un sistema di sicurezza fatto di leggi, interventi di difesa del suolo, ma soprattutto di Servizio di Protezione Civile che nel Veneto può contare su 531 Organizzazioni di volontariato, di cui 265 iscritte all’albo della Regione, 20.000 volontari, con una presenza femminile del 10%. Per ricordare la tragica alluvione del 1966, la Regione del Veneto ha organizzato, tra il 2 e il 5 novembre, una serie di iniziative che si svolgeranno in tutte le province del Veneto e che riguarderanno esercitazioni della Protezione Civile, convegni, mostre fotografiche. “Il Polesine del 1951, il Vajont del 1963, Venezia e il resto del Veneto nel 1966 – ha sottolineato il Presidente della Giunta regionale, Giancarlo Galan - sono la testimonianza di un territorio tanto bello quanto fragile. Sono passati quarant’anni da un’alluvione che tutti ricordano come l’alluvione di Firenze, ma che anche il Veneto ha subito in maniera tragica e devastante, che è costata la vita ad alcuni suoi cittadini. La Regione – ha concluso Galan – ha perciò, in questi anni, dedicato considerevoli risorse umane, economiche e tecnologiche alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, anche grazie agli importanti progressi registrati nel campo della previsione e della prevenzione”. Dal canto suo l’Assessore regionale alla Protezione Civile, Elena Donazzan , ha detto che “a quarant’anni di distanza non dimentichiamo quel 4 novembre 1966, ma al ricordo oggi, con serenità, possiamo anche abbinare il ringraziamento e la consapevolezza di avere un volontariato di Protezione Civile organizzato, presente costantemente. In Veneto – ha precisato la Donazzan – ci sono migliaia di persone, quasi ventimila, che ogni giorno dedicano parte del loro tempo alla crescita del Sistema di protezione Civile. Una realtà che si sta sviluppando in varie direzioni, con una dinamica continua e vivace, che affronta aspetti sia di prevenzione che di soccorso, in termini organizzativi, logistici e di coordinamento. Mi auguro che questa ricorrenza possa contribuire a diffondere una cultura di protezione civile, che significa mettersi disinteressatamente al servizio della propria comunità e del proprio territorio”.







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