Imprese, più trasparenza fiscale per gli Stati Ue
Si mira così a contrastare la concorrenza fiscale e l'elusione dell'imposta sulla società. Di notevole importanza è la proposta di introdurre lo scambio automatico di informazioni tra i ventotto paesi dell'Unione europea riguardanti i loro ruling fiscali.
In un mondo in cui l'economia è sempre più globalizzata e digitalizzata, il provvedimento presentato dalla Commissione rappresenta la concreta possibilità di promuovere la trasparenza delle imposte e garantire un rapporto di maggior rispetto tra i vari Stati dell'Ue.
L'elusione dell'imposta sulle società priva i bilanci pubblici degli Stati membri dell'Ue di vari miliardi di euro, compromettendo anche l'equa ripartizione degli oneri tra i contribuenti e la leale concorrenza tra le imprese.
Raggiungere un accordo e adottare queste norme significherebbe rafforzare la cooperazione tra i vari Stati e combattere sia la pianificazione che le pratiche fiscali abusive. Ma non solo: se e quando il pacchetto presentato verrà approvato, i Ventotto potranno facilmente individuare le imprese che cercheranno di evitare il pagamento delle imposte previste.
Queste le parole del Vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l’Euro e il dialogo sociale: "Ognuno deve pagare la giusta quota di tasse. Questo principio vale per le multinazionali come per tutti gli altri. Con la proposta odierna sullo scambio automatico di informazioni le autorità fiscali sarebbero in grado di individuare più efficacemente lacune in materia fiscale o duplicazioni di imposta tra gli Stati membri. Nei prossimi mesi proporremo azioni concrete per porre rimedio a tali lacune o duplicazioni. Ci impegniamo a dare seguito alle promesse con azioni reali, credibili ed eque".
Con questo provvedimento si verrebbe, quindi, a segnare un nuovo inizio per quanto riguarda la trasparenza fiscale.
Fino a oggi, infatti, lo scambio di informazioni sui ruling fiscali è ridotto ed è a discrezione dei singoli Stati membri decidere se un altro paese dell'Unione possa essere informato o meno. Questa mancanza di trasparenza viene sfruttata a proprio vantaggio da alcune società, le quali riducono artificialmente la loro contribuzione fiscale. Il Commissario europeo per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato a questo proposito: "Non possiamo più tollerare le società che evitano di pagare la loro giusta quota di tasse e i regimi che consentono loro di farlo. Bisogna ricostruire il nesso tra il luogo in cui le società realizzano effettivamente gli utili e il luogo in cui sono tassate. Per conseguire questo obiettivo gli Stati membri devono dare prova di apertura e lavorare insieme. Questo è l’obiettivo che l’odierno pacchetto sulla trasparenza fiscale si propone di conseguire".
È proprio per risolvere questa situazione che la Commissione europea suggerisce lo scambio automatico di informazioni, così da garantire anche una maggiore concorrenza in campo fiscale.
Il prossimo step prevede la realizzazione di un piano d'azione sulla tassazione delle imprese, il quale verrà presentato prima dell'estate. Infine, è prevista la presentazione di queste misure al Parlamento europeo per la consultazione e al Consiglio per l'adozione.
Gli accordi dovranno essere raggiunti entro la fine del 2015, così che la proposta possa entrare in vigore il primo gennaio 2016.
Il pacchetto presentato dalla Commissione è stato fortemente voluto da tutti i paesi dell'Unione, così da garantire un mercato sempre più unificato e regolato da leggi unionali.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea