Prodotti pericolosi, lo stop della Ue
Lo confermano i nuovi dati pubblicati dalla Commissione europea, i quali mostrano che nel 2014 circa 2500 prodotti non alimentari pericolosi sono stati rimossi dal traffico commerciale dei 28 Stati.
Sono 31 i paesi che partecipano a questo sistema di controllo: oltre agli Stati membri dell'Ue, infatti, anche l'Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia hanno preso parte a questo network di controllo.
Da ormai 12 anni, infatti, gli Stati membri dell'Ue collaborano al fine di garantire la piena sicurezza dei beni di consumo che vengono immessi nel suo mercato. È proprio a questo proposito che è stato creato il sistema di allarme rapido per i prodotti pericolosi non alimentari. Grazie a questo sistema, le informazioni riguardanti i prodotti pericolosi non alimentari ritirati dal commercio e o richiamati ovunque in Europa possono essere trasmesse rapidamente sia agli Stati membri che alla Commissione europea. Di fondamentale importanza è il ruolo che il sito web del sistema di allarme rapido ricopre: nel 2014, infatti, è stato visitato da circa 2 milioni di persone.
Grazie a questi nuovi sistemi di ricerca, quindi, può essere vietata la vendita dei beni di consumo inopportuni, ne può essere dichiarato il ritiro dal mercato, ricorrendo fino al richiamo e il rifiuto all'importazione da parte delle autorità doganali. Un sistema, questo, che si fa garante della sicurezza dei consumatori europei: solo nel 2014 sono stati 2755 i provvedimenti di questo genere.
"Ogni prodotto in Europa deve essere sicuro per i nostri cittadini. I prodotti che possono causare danni devono essere ritirati dal mercato quanto prima. Proprio per questo motivo abbiamo creato il sistema di allarme rapido, uno strumento che nel corso degli anni si è rivelato molto efficace nella tutela dei consumatori europei. Si tratta di un esempio molto pratico della cooperazione dell’UE a vantaggio dei nostri cittadini", ha dichiarato Věra Jourová, Commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere.
Nel 2014, i prodotti maggiormente segnalati sono stati giocattoli, indumenti, prodotti tessili e articoli di moda, mentre i rischi più riconosciuti in questo stesso periodo sono stati quelli chimici, di lesioni e di soffocamento. Inoltre, così come per il 2013, la Cina si riconferma il principale paese di origine di questi prodotti dannosi notificati proprio grazie all'allarme rapido.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea