Iniziativa “Stop Vivisection” – La risposta della Commissione europea
Il 3 Marzo 2015 è stata presentata, con il sostegno di 1.173.130 firme, l’iniziativa dei cittadini “Stop Vivisection”.
L'iniziativa dei cittadini, una sorta di versione europea della proposta legislativa di iniziativa popolare, è uno strumento previsto dal Trattato Ue di Lisbona grazie alla quale i cittadini possono dare un contributo diretto per la definizione dei programmi di lavoro dell’Ue e chiedere alla Commissione di agire nei settori di sua competenza.
“Stop Vivisection” è una proposta di quadro legislativo per eliminare la sperimentazione animale all’interno dell’Unione europea.
Nello specifico, si richiede alla Commissione, come riportato nel Registro Ufficiale del Diritto di Iniziativa dei Cittadini europei, di “abrogare la direttiva 2010/63/Ue sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici e di presentare una nuova proposta che abolisca l'uso della sperimentazione su animali, rendendo nel contempo obbligatorio, per la ricerca biomedica e tossicologica, l'uso di dati specifici per la specie umana”.
La Commissione europea ha risposto, nei tre mesi a disposizione, a quanto richiesto dai cittadini ribadendo la piena condivisione del fine dell’iniziativa, ossia l’abolizione graduale della sperimentazione degli animali in Europa.
Ciò che l’istituzione europea non ritiene consono e utile per il conseguimento dell’obiettivo, è l’approccio proposto da “Stop Vivisection”, che include l’abrogazione della direttiva 2010/63/Ue.
Uno dei maggiori impegni che l’Unione europea si è prefissata, riguarda il miglioramento della salute pubblica, la difesa del benessere degli animali. L’attuale legislazione in materia di medicinali, sicurezza alimentare e sostanze chimiche, vuole garantire in primis la sicurezza per gli esseri umani, per l’ambiente e per gli animali dei prodotti immessi sul mercato e richiede di conseguenza che i prodotti siano precedentemente sperimentati.
Il Vicepresidente responsabile per l'Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, Jyrki Katainen, ha dichiarato: "L'iniziativa dei cittadini «Stop Vivisection» giunge in un momento di transizione, in cui grazie ai grandi progressi tecnologici l'Europa sta riducendo l'uso della sperimentazione animale; i tempi però non sono ancora maturi per vietarla totalmente e si correrebbe il rischio di far migrare la ricerca biomedica fuori dai nostri confini."
Il Commissario responsabile per l'Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella, ha aggiunto: "Il fine ultimo della legislazione dell'Ue è l'abolizione graduale della sperimentazione sugli animali. In risposta all'iniziativa dei cittadini, la Commissione europea sta intraprendendo una serie di azioni per far sì che l'uso di metodi alternativi trovi rapida diffusione.»
La Commissione esclude l’abrogazione della direttiva sopra citata, in quanto essa viene considerata lo strumento legislativo più efficace per andare a perseguire l’obiettivo condiviso dai cittadini che stanno portando avanti l’iniziativa e per proteggere gli animali utilizzati a fini scientifici. Essa mira infatti a migliorare il benessere degli animali necessari per la ricerca scientifica, cercando contemporaneamente di sostituire, ridurre e perfezionare il loro uso e a rafforzare la legislazione in tale ambito.
Quando sarà trascorso dall’entrata in vigore di 2010/63/Ue un tempo sufficiente per valutarne l’efficacia, la Commissione intende riesaminarla e affinarla, in modo tale da avvicinarsi sempre di più all’abolizione della sperimentazione sugli animali.
A tal riguardo, la comunicazione con cui la Commissione ha esposto il suo pensiero su “Stop Vivisection” esplica alcune azioni che verranno intraprese per far in modo che l’uso degli animali sia escluso gradualmente dalla sperimentazione.
Grazie alla rivoluzione nel campo della ricerca biomedica tramite progresso tecnologico, sono sempre più numerosi i metodi alternativi sviluppati in questo campo. Un esempio di ciò sono le prove su colture cellulari e tissutali e gli strumenti computazionali, con cui è stato possibile ridurre gli esperimenti sugli animali.
Allo stato dell’arte però, esistono ancora processi ed effetti fisiologici e tossicologici che, per il loro corretto studio e la giusta valutazione e soprattutto per far avanzare la ricerca e salvaguardare la salute umana, animale e dell'ambiente, non possono ancora scindere dai modelli animali.
La comunicazione evidenzia inoltre come la Commissione sosterrà in maniera continuativa lo sviluppo, l’avanzamento e il perfezionamento di nuovi approcci. Ciò è possibile solo attraverso la condivisione di conoscenze, il confronto con la comunità scientifica e in generale con i portatori di interesse.
È prevista entro fine 2016 una conferenza presenziata dalla comunità scientifica e dai portatori di interesse in cui verrà spiegato tramite una relazione lo stato di avanzamento delle azioni della Commissione.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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