“Confini”
E’ stata quasi una sorta di anticipazione culturale dell’ipotesi di Euroregione, una “costruzione” verso la quale stanno operando Veneto, Friuli Venezia Giulia, Carinzia, Slovenia e la Regione dell’Istria. E’ una prospettiva che sta assumendo sempre più i connotati della realtà, anche perché, come ha ricordato nella sua introduzione Luciano Lazzari, vice presidente dell’Architects’ Council of Europe, “oggi i confini non hanno più senso e le vere barriere sono unicamente nelle nostre teste”.
L’incontro è stato promosso in occasione della Biennale di Architettura di Venezia, in una linea di continuità di un cammino comune con Slovenia e Croazia iniziato proprio a Venezia nel 2001, sui temi che appunto trascendono le divisioni istituzionali, dagli ordini degli architetti di Friuli Venezia Giulia, Trentino e Veneto. In proposito Marangon ha richiamato l’esperienza veneta aperta con la nuova legge per la pianificazione del territorio, che sollecita appunto a superare i confini delle amministrazioni comunali mediante Piani di Assetto Territoriale che coinvolgono più comunità e più amministrazioni comunali: “una prospettiva che ha trovato molti convinti fautori, tanto che la pianificazione intercomunale sta diventando un obiettivo sempre più cercato, anche perché consente di ragionare al meglio in termini di tutela e sviluppo del territorio, liberando potenzialità in precedenza difficilmente esprimibili”.
Nell’occasione l’assessore regionale ha ricordato le linee del Piano Regionale Territoriale di Coordinamento, “che presenteremo presumibilmente nella prossima primavera e per il quale il dibattito odierno fornirà certamente contributi positivi e propositivi. Vorremmo effettuare la sua elaborazione a maglia stretta – ha anticipato – per contemperare evenienze che possono derivare da un potere pianificatorio che abbiamo voluto consegnare totalmente ai Comuni”.