Buon viaggio, Bepi Bortolussi…
In queste ore di smarrimento emotivo, mi torna in mente il colloquio, che ebbi tanti anni fa con Giuseppe Bortolussi, agli albori della sua escalation comunicativa; toppai clamorosamente perché, pur non facendogli mancare il mio aiuto, non lesinai di esternargli i miei dubbi su un obbiettivo, che mi sembrava velleitario. Negli anni a seguire, potendomi vantare della sua amichevole conoscenza, siamo tornati più volte a ricordare, sorridendo, quella mia “lungimirante previsione”. Bortolussi, per me, è stato esempio di persona che, pur raggiungendo traguardi di notorietà ed autorevolezza nazionale, ha sempre saputo mantenere solide basi con la realtà locale, mai dimenticando i compagni di viaggio degli inizi.
Nel momento dei ricordi e del saluto estremo a Bepi, mi viene in mente un altro aspetto della nostra frequentazione professionale: il periodo delle citazioni allorchè, in trasmissione, ricordava gli studi o le affermazioni di scienziati planetari, conosciuti a lui e a pochi altri, appellandomi però con imbarazzanti affermazioni del tipo “come tu ben sai…”. Terminata la trasmissione, la frase rituale era “Ma chi diavolo è il prof…..?”. Bortolussi, rimaneggiando la consueta mazzetta di giornali, mi indicava naturalmente il prof in questione come un luminare, di cui tutti avremmo dovuto conoscere il pensiero. Bepi ora te lo dico: più di una volta abbiamo creduto che te lo “inventassi”, ma era la maligna malafede degli ignoranti.
Con amicizia.
Il Direttore
Fabrizio Stelluto
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