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Requisiti patrimoniali delle banche rivisti: quale impatto sui prestiti? Al via una consultazione

16/07/2015
Requisiti patrimoniali delle banche rivisti: quale impatto sui prestiti? Al via una consultazioneIn risposta alla crisi finanziaria l'UE, come molte altre giurisdizioni, ha introdotto norme più severe sui requisiti patrimoniali delle banche. La Commissione ha avviato una consultazione sugli effetti pratici di alcune di queste norme, per sapere, ad esempio, se hanno inciso sui prestiti alle piccole imprese e sul finanziamento di progetti infrastrutturali.

Nel corso dell'iter legislativo che ha portato all'adozione dei nuovi requisiti patrimoniali il legislatore UE ha affidato alla Commissione il compito di esaminare questi aspetti.

Jonathan Hill, Commissario europeo per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l'Unione dei mercati dei capitali, darà avvio alla consultazione stasera, in occasione della tappa britannica della campagna di comunicazione itinerante per promuovere il piano di investimenti dell'UE di 315 miliardi di euro (IP/14/2128): "Il finanziamento bancario è fondamentale per la nostra economia e tale resterà, sia per i prestiti alle piccole imprese che per i finanziamenti degli investimenti infrastrutturali a lungo termine. Il regolamento e la direttiva sui requisiti patrimoniali hanno ridato resilienza e stabilità alle banche europee, ripristinando la fiducia nel settore. Sono questi obiettivi di importanza vitale, che la normativa ha contribuito a realizzare. È però giusto chiedersi se le norme non abbiano avuto effetti indesiderati. Alla domanda dobbiamo rispondere anche nel quadro del nostro impegno a favore di una migliore regolamentazione, e per trovare il miglior equilibrio possibile tra la gestione del rischio e la promozione della crescita."

I requisiti patrimoniali delle banche sono stabiliti dal regolamento (CRR) e dalla direttiva (CRD IV) sui requisiti patrimoniali. Il regolamento, pur prevedendo requisiti patrimoniali più severi per assicurare la resilienza e la sostenibilità del settore bancario, impone alla Commissione di riferire in merito al loro impatto sui prestiti alle persone fisiche e alle piccole imprese e sul finanziamento a lungo termine delle infrastrutture.



Tra le domande alle quali la consultazione cerca di rispondere rientrano:



· in che misura il CRR e la CRD IV hanno inciso sul livello del capitale detenuto dalle banche?



· I nuovi requisiti sono tutti, e in tutte le circostanze, proporzionati ai rischi cui dovevano far fronte?



· Quale impatto stanno avendo queste norme sui prestiti alle imprese più piccole e sui finanziamenti dei progetti infrastrutturali?



· Alcune delle norme potrebbero essere semplificate o differenziate per rischio o dimensioni senza compromettere gli obiettivi da esse perseguiti di solidità e stabilità delle banche?



La consultazione pubblica mira a raccogliere il più ampio ventaglio possibile di opinioni del settore dei servizi finanziari e delle altre parti interessate. Tutte le parti interessate sono invitate a compilare il questionario, che aiuterà la Commissione a elaborare la sua relazione. Successivamente la Commissione pubblicherà una relazione sull'esito della consultazione e organizzerà un'audizione pubblica più tardi nel corso dell'anno, aprendo la strada alla stesura definitiva della relazione nel 2016.



Le eventuali iniziative future della Commissione mireranno a salvaguardare la resilienza del sistema bancario, tenendo conto anche dell'obiettivo generale di sostenere l'occupazione e la crescita nell'UE.



Oltre a consentire alla Commissione di rispettare l'obbligo cui è tenuta di presentare la relazione, la consultazione è anche in linea con la speciale attenzione che la Commissione dedica all'occupazione, alla crescita e agli investimenti, come indicato negli orientamenti politici del Presidente; con il piano di investimenti dell'UE (IP/14/2128), che mira a migliorare il clima per gli investimenti in Europa, in particolare per quanto riguarda le PMI e i progetti infrastrutturali, e con l'impegno della Commissione per il miglioramento della regolamentazione (IP/15/4988), per fare in modo che la normativa dell'UE consenta di realizzare gli obiettivi per cui è stata adottata, senza imporre oneri ingiustificati.



Contesto



Il CRR e la CRD IV danno una definizione più prudente di capitale ammissibile e impongono a tutte le banche dell'UE requisiti patrimoniali minimi regolamentari più elevati, assicurando in tal modo che il capitale che le banche devono detenere rifletta adeguatamente i rischi da esse assunti. Inoltre, le autorità di vigilanza e le autorità macroprudenziali possono imporre agli enti ulteriori requisiti prudenziali nel quadro delle loro competenze di vigilanza.



Il CRR introduce inoltre il cosiddetto "fattore di sostegno alle PMI", che riduce l'importo del capitale richiesto per i prestiti alle PMI rispetto ad altre categorie di prestiti, facilitando in tal modo i prestiti alle PMI, in considerazione del ruolo importante che esse hanno nell'economia europea.



La consultazione mira a raccogliere pareri e contributi per rispettare successivamente l'obbligo di relazione al Parlamento europeo e al Consiglio imposto alla Commissione dal CRR:



· l'articolo 505 impone una relazione sull'appropriatezza degli obblighi del CRR alla luce della necessità di assicurare livelli adeguati di finanziamento per tutte le forme di finanziamento a lungo termine dell'economia, compresi progetti infrastrutturali critici;



· l'articolo 516 impone una relazione sull'impatto del CRR sullo stimolo agli investimenti a lungo termine nell'infrastruttura a favore della promozione della crescita;



· l'articolo 501 impone una relazione sull'impatto dei requisiti patrimoniali stabiliti dal CRR sui prestiti alle PMI e alle persone fisiche.







Tappe fondamentali



Avvio del riesame





15 luglio 2015



Chiusura della consultazione pubblica





7 ottobre 2015



Per ulteriori informazioni sul CRR e sulla CRD IV:



http://ec.europa.eu/finance/bank/regcapital/index_en.htm



http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-13-690_en.htm?locale=en



http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-13-272_en.htm



IP/15/5347



Informazioni al pubblico:



contattare Europe Direct telefonicamente allo 00 800 67 89 10 11 o per e-mail

Fonte: Commissione europea

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