Nucleare Iran, è accordo: via le sanzioni
“Dopo i dramma delle sanzioni verso la Russia ed il crollo dell’economia Greca, finalmente una buona notizia –dichiara Luigi Curto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto-. L’Iran rappresenta per il Veneto un mercato che, anche in periodo di pesanti sanzioni, in media annua nel triennio 2012-2014, vale oltre 190 milioni di euro. E non è un caso. Il nostro Paese infatti, è il secondo esportatore dell’Unione europea verso l’Iran con il 18,6% di tutto l’export UE 28, dietro alla Germania e davanti alla Francia e all’Olanda.
“Dalle stime della SACE –spiega Curto- in assenza delle sanzioni, la richiesta di beni “made in italy” degli iraniani potrebbero addirittura moltiplicarsi per sei. Ciò significa che le nostre imprese hanno margini di crescita importantissimi nell’ordine del miliardo di euro l’anno. Una boccata di ossigeno davvero importante soprattutto per comparti ricchi di imprese artigiane come la meccanica, l’alimentare ed il tessile abbigliamento”.
L’export delle imprese venete verso l’Iran, secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi della Confartigianato Veneto, è prevalentemente concentrato in Macchinari e apparecchiature con vendite, nel 2014, per 93 milioni pari al 58,2% dell’export totale verso quel Paese. Seguono Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche con 18,2 milioni (11,2%) e Prodotti in metallo con 15 milioni di euro.
“Ci tengo a sottolineare -conclude Curto- che pur con “fatturati” abbastanza limitati ed in regime di sanzioni, tra il 2013 ed 2014, hanno brillato in particolare le esportazioni venete di prodotti: Alimentari, +307%, del Tessile, +143%,degli Articoli in gomma +100% ed degli articoli in pelle +92%. Tutti settori ad alta intensità di imprese e manodopera artigiana. I presupposti sono davvero buoni. Speriamo bene.”
Fonte: Confartigianato Imprese Veneto