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L’agricoltura europea deve ripartire dai giovani

16/07/2015
L’agricoltura europea deve ripartire dai giovani“L’agricoltura conta nell’Unione Europea. È stata la prima politica di coesione e continua a rappresentare il 40% del budget comunitario. L’Europa, una casa comune, però deve essere capace di trasferire saperi e modelli vincenti cercando di smussare ed eliminare le debolezze”. Lo ha detto Raffaele Maiorano, presidente dei giovani di Confagricoltura in occasione del convegno “Giovani agricoltori d’Europa a confronto”, all’Auditorium di Palazzo Italia a Expo 2015.

All’incontro hanno partecipato l’europarlamentare Alberto Cirio, il presidente del Ceja Matteo Bartolini e i rappresentanti dei giovani agricoltori europei: Juha Tenho (Finlandia), Jannes Maes (Belgio), Iris Bouwers (Olanda), Celine Imart (Francia) e Alice Cerutti (Italia).

“L’Europa – ha proseguito Maiorano - è e continuerà ad essere una casa comune; occorrerà investire con forza sul ricambio generazionale, promuovendo strumenti per permettere agli agricoltori di guadagnare posizioni nella catena del valore dell’agroalimentare. Servono misure per ridurre i costi, aggregare le produzioni e rendere sempre migliore il posizionamento degli agricoltori sul mercato.

“I limiti economici e burocratici – ha concluso il presidente dei giovani di Confagricoltura – non riusciranno a frenarci. Il Ceja (il coordinamento delle associazioni agricole di giovani agricoltori) è il nostro grande network che funziona e che continuerà a crescere aggregando sempre più giovani capaci di dare una spinta propulsiva verso lo sviluppo di un’Europa veramente unita”.

Fonte: Confagricoltura

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