Formaggi senza latte, nessun diktat europeo
È vero il contrario. La protezione della qualità dei prodotti agricoli e dei generi alimentari è una priorità per l'Unione europea. È un modo per proteggere il nostro patrimonio culturale, tutelare i consumatori europei e valorizzare la ricchezza della gastronomia europea. Questo è ancora più vero in Italia, che detiene il record di prodotti di qualità registrati con i marchi europei DOP, IGP e STG: 274 cibi, 603 vini e 38 bevande alcoliche.
Ma allora perché si parla di attacco alla qualità dei prodotti italiani? Si tratta di un malinteso e vorremmo chiarirlo.
Di recente, la Commissione europea ha ricevuto un reclamo da parte di una sezione dell'industria casearia italiana che sostiene di essere stata penalizzata da una legge italiana – la 138 dell’11 aprile 1974.
Questa legge vieta ai caseifici con sede in Italia l'utilizzo di particolari prodotti, come il latte in polvere e il latte condensato, nella produzione di formaggi, yogurt e latte alimentare.
In risposta al reclamo, a maggio 2015, la Commissione ha scritto alle autorità italiane, chiedendo chiarimenti e avviando una indagine. È un atto dovuto, previsto dalle regole europee, per verificare la fondatezza del reclamo. Alle autorità italiane si chiede di rispondere entro il 29 luglio con le proprie osservazioni.
Tutti i prodotti italiani protetti dagli schemi di qualità europei (DOP, IGP e STG), tra cui per esempio la mozzarella DOP, non sono oggetto dell'indagine e non subiranno nessuna modifica. Questo perché la politica europea sulla qualità dei prodotti fornisce una specifica normativa per la loro produzione.
Sono a rischio quindi i soli formaggi comuni? Neanche, perché l'indagine in corso non è legata alla qualità dei prodotti, ma piuttosto alle regole che disciplinano il mercato unico europeo.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea