Non prende posizione ma esplora il punto di vista di entrambi i genitori che si contendono il figlio da Bari al sud America. Otto anni dopo il controverso “L’ora di punta” ed una serie di documentari molto importanti, Vincenzo Marra dirige un nuovo film di finzione: “La prima luce”, interpretato da Riccardo Scamarcio e Daniela Ramirez, in anteprima alle “Giornate degli Autori” di Venezia. Il film racconta la storia di un avvocato cinico e rampante che, nella Bari di oggi, vive la fine di un rapporto con la moglie sudamericana, desiderosa di ritornare a vivere nel suo paese d’origine. Quando un giorno, tornato a casa, l’uomo non trova la moglie, né il beneamato figlio, dopo un periodo di disorientamento decide di intraprendere un viaggio di 16mila km alla ricerca della sua famiglia. Il film affonda le sue radici in una paura profonda ed arcaica: quella che ogni padre ha di perdere il proprio figlio o di vederlo allontanarsi senza poterlo raggiungere. Vincenzo Marra è il primo regista italiano ad occuparsi di un tema non toccato finora dal cinema: un film che nasce con l’obiettivo di riuscire a scatenare emozioni forti nel pubblico, grazie ad una storia che, in un modo o nell’altro, ci riguarda tutti. La sua scommessa e fare identificare lo spettatore, suscitando un certo tipo di sentimenti e di dibattito.

Silvia Bolognini