Nell'ambito del dibattito sul futuro delle regole europee sulle telecomunicazioni, la Commissione europea sta per aprire una consultazione con utilizzatori, organizzazioni, enti pubblici, e aziende di ogni settore, dall'ICT all'agricoltura, dai servizi all'industria, con particolare riguardo agli stakeholder che sviluppano applicazioni e servizi che necessitano di connettività, per capire di cosa la banda larga europea e l'infrastruttura digitale hanno realmente bisogno.
"Di quale connessione Internet avremo bisogno nel futuro? Quanti oggetti saranno connessi gli uni con gli altri? Useremo ancora i telefoni fissi o avremo solo linee mobili?". Queste sono solo alcune delle domande che la Commissione porrà ai cittadini e alle imprese con le consultazioni aperte fino al 7 dicembre 2015. Sulla base dei risultati della consultazione, la Commissione presenterà le sue proposte, cercando di creare le giuste condizioni per i servizi digitali che sono una delle priorità della Presidenza Juncker. La strategia per il Mercato unico digitale è infatti già in atto, con il primo risultato, ottenuto pochi mesi fa, dell'abolizione del roaming a partire dal 2017 in tutti i paesi Ue.
Il Commissario europeo per il Mercato unico digitale Adrus Ansip ha affermato che Internet è l'ossigeno della nostra società e della nostra economia. "Siamo connessi sempre e sempre più, in ogni momento, in ogni dove. Questo significa che l'accesso alla rete ad alta velocità è diventato essenziale per ogni europeo: cittadini, imprese, organizzazioni. Vi chiediamo quindi, ha poi aggiunto, di sviluppare insieme a noi le idee sul futuro delle telecomunicazioni, e su come debbano evolvere. Approfittate di questa opportunità di dire la vostra sul futuro digitale dell'Europa!".
La consultazione sul futuro di Internet farà emergere quali sono le aspettative da parte degli europei, con orizzonte temporale il 2020. In particolare, quali future applicazioni e servizi dipenderanno dalla connettività e cosa richiederanno in termini di sicurezza, velocità e qualità. Questo è però solo un primo passo, che verrà seguito nel 2016 da un ambizioso programma di revisione delle regole UE nel campo delle telecomunicazioni.

Fonte: Francesco Laera, Pierre D'amico