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Acceso incontro a Mira per il rischio allagamenti

07/11/2006
“Vogliamo risposte. Anche poche, ma precise”. Così ha esordito Roberto Mozzato, Presidente del Comitato “Cittadini Attivi” di Mira, nel corso della riunione tenutasi lunedì sera, nell’aula magna (letteralmente gremita) della scuola media di Via Oberdan nel mirese, per fare il punto della situazione a seguito dei recenti eventi meteorologici che hanno causato parecchi allagamenti in Riviera del Brenta. Erano presenti rappresentanti del Comune, del Genio Civile di Mira, del Consorzio di Bonifica “Sinistra Medio Brenta” ed Acm s.p.a..

Si è trattato di una riunione piuttosto infervorata, non solo a causa dei danni che sono stati finora subiti dai cittadini, ma anche in prospettiva dei rischi che potrebbero verificarsi in futuro, in un territorio, quello del Comune di Mira, dove l’intensa urbanizzazione ha portato alla riduzione dei volumi d’invaso (cioè le “vasche” per la raccolta delle acque) ed ha reso il terreno sempre meno permeabile, sempre meno in grado, quindi, di assorbire le acque.

“I cittadini pongono, giustamente, un problema di sicurezza idraulica” ha detto Daniele Toniolo, Presidente del Consorzio di Bonifica “Sinistra Medio Brenta” ed ha aggiunto: “non possiamo più appellarci al fatto che la pioggia viene ogni tanto, ogni volta un po’ più abbondante del solito. Dobbiamo dare garanzie, specialmente per chi possiede terreni agricoli. Ma” ha precisato “il discorso deve interessare tutti: Consorzio, Genio Civile, Enti Locali e pure i proprietari di fossature private. Bisogna lavorare in sinergia, creare una rete”.

Per quanto riguarda le opere in corso, chieste a gran voce dai cittadini, effettivamente ce ne sono: “abbiamo avuto un grosso finanziamento dalla Regione Veneto, di 4.420.000 euro, per mettere in sicurezza tutto il territorio” ha spiegato l’Ing. Alvise Carretta, Direttore del Consorzio “Sinistra Medio Brenta”. “Si tratta “ ha detto “di interventi a carattere igienico-ambientale, ma che avranno anche una valenza idraulica, perché permetteranno di risolvere i problemi derivanti da alcune strozzature”.

L’intervento prevede la creazione di una zona umida, capace quindi di assorbire e comunque raccogliere le acque, dell’estensione di un ettaro, a valle del Serraglietto. “Il progetto” ha affermato Carretta “va ad integrare l’intervento di ACM, allo scopo di separare le cosiddette acque bianche, provenienti cioè dalle precipitazioni, dalle acque nere, derivanti da fognature e scarichi.”

L’intervento è già stato appaltato, ma, è stato detto, l’unico neo consiste nei tempi di realizzazione, perché il tutto sarà ultimato, secondo le previsioni, nel settembre 2008.

Inevitabili le proteste dei presenti, che chiedono risposte immediate oltreché concrete. Le autorità presenti hanno spiegato che i tempi sono dovuti alle necessarie procedure di studio (per vedere se le opere sono fattibili ed in che modo), consultazione dei soggetti interessati, approvazione, esecuzione materiale.

Hanno inoltre affermato che l’intervento in corso non è comunque tutto. “Vorremmo realizzare anche un impianto della portata di 1.500 litri al secondo, che entri in funzione nei casi di emergenza, quando cioè le acque non saranno più in grado di defluire” hanno detto i rappresentanti del Consorzio. “Ma l’intervento” hanno aggiunto “costerà 270.000 euro, che speriamo di reperire grazie a contributi da parte degli enti territoriali interessati.”

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