Migranti: accordo sulla rotta dei Balcani occidentali
La rotta dei Balcani occidentali è diventata nel 2015 la traiettoria prescelta dalla maggior parte dei migranti che sbarcano in Europa, superando in termini di numeri la rotta del Mediterraneo centrale. I migranti partono dalle coste turche, sbarcano in Grecia e si spostano poi in Macedonia, raggiungendo da qui la Serbia e infine l’Ungheria, dove alcuni presentano richiesta di asilo mentre altri continuano il viaggio verso il nord. Negli ultimi tempi l’intensità dell’emergenza si è però aggravata e i flussi migratori sempre più consistenti hanno fatto chiaramente capire che solo attraverso un approccio di cooperazione transfrontaliera la sfida dei Balcani potrà essere vinta.
In concreto, i leader coinvolti hanno deciso di adottare un piano d’azione in 17 punti ad operatività immediata, i cui obiettivi principali sono:
• Scambio continuo di informazioni, istituzione di punti di contatto per il coordinamento e la gestione congiunta dei flussi
• Limitare i movimenti secondari, scoraggiando lo spostamento dei migranti da un Paese all’altro lungo la rotta senza che gli Stati confinanti ne siano informati
• Tutelare i rifugiati, fornendogli riparo, cibo, acqua, servizi igienici e un’assistenza dignitosa, collaborare con l’UNHCR e con le istituzioni finanziarie internazionali per ottenere nuovi finanziamenti a supporto dei Paesi intenzionati ad espandere i propri limiti di accoglienza
• Gestire i flussi migratori congiuntamente, far uso dei dati biometrici per una maggiore efficienza nelle registrazioni, collaborare con l’UE, Frontex e i Paesi di origine per i rimpatri
• Incrementare gli sforzi per un’efficace gestione delle frontiere
• Intensificare le azioni contro il traffico di migranti e la tratta degli esseri umani con il supporto di Europol, Frontex e l'Interpol
• Fare uso di tutti gli strumenti di comunicazione a disposizione per informare i rifugiati e i migranti sulle regole esistenti, nonché sui loro diritti e doveri
• Monitorare settimanalmente l’effettiva messa in atto di questi propositi
In relazione alla necessità di rafforzare la cooperazione nella gestione delle frontiere e nell’assistenza umanitaria, il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha detto: “I Paesi interessati dovrebbe lavorare insieme, non uno contro l'altro. I rifugiati devono essere trattati in modo umano lungo la rotta dei Balcani se si vuole evitare una tragedia umanitaria in Europa.”
Fonte: Francesco Laera e Gabriela Mandiuc
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