"La politica UE sul clima e il suo ruolo alla COP21"
In questi giorni si sta svolgendo a Parigi la più importante negoziazione internazionale sul problema del cambiamento climatico: la COP21. Vi partecipano 147 capi di stato e di governo oltre che a diverse migliaia di rappresentati di organizzazioni internazionali e della società civile. La COP21 è di cruciale importanza per il futuro del pianeta. L'obiettivo della conferenza è raggiungere un accordo vincolante capace di limitare il riscaldamento globale entro il limite critico dei 2° rispetto all'epoca preindustriale. Infatti, secondo il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), che è il principale foro scientifico delle Nazioni Unite, un riscaldamento superiore ai 2° avrebbe conseguenze catastrofiche a livello globale. Come ha affermato il presidente della Commissione europea Juncker nel suo discorso alla COP21, è di vitale importanza trovare un accordo vincolante.
L'Unione europea avrà un ruolo fondamentale in queste negoziazioni. Gli Stati membri, oltre a essere tra i principali produttori di gas serra a livello mondiale insieme a Stati Uniti e Cina, sono anche tra i più convinti promotori di un cambiamento. L'Unione europea ha una tradizione consolidata di iniziative concrete per affrontare il problema climatico. Nel 2009 è stato approvato il pacchetto per il clima e l'energia 2020. Questo piano predispone tre obiettivi fondamentali da raggiungere entro il 2020: (1) ridurre le emissioni di gas serra del 20% rispetto ai livelli del 1990, (2) produrre il 20% del far bisogno energetico con fonti rinnovabili e (3) migliorare del 20% l'efficienza energetica. Inoltre l'Unione europea si è anche impegnata a ridurre le emissioni del 40% entro il 2030. Ad oggi, l'Europa è sulla buona strada per il raggiungimento degli obbiettivi di riduzione delle emissioni. Secondo i dati di Eurostat le emissioni nell'Unione europea sono scese del 17,9% rispetto al 1990. Il pacchetto 2020 prevede degli obiettivi nazionali differenziati per la riduzione delle emissioni in modo da venire incontro alle diverse esigenze degli stati membri. L'Italia, che ha un obiettivo meno gravoso, ha diminuito le sue emissioni del 10.1% rispetto al 1990 raggiungendo il risultato prefissato per il 2020 (Eurostat).
L'Unione europea è in prima linea nella battaglia per la riduzione delle emissioni dei gas serra e avrà un ruolo fondamentale da giocare nelle negoziazioni della COP21. La sua capacità di proporre un accordo condiviso, con i maggiori emettitori, solidale, con i paesi in via di sviluppo, ma allo stesso tempo stringente e vincolante sarà fondamentale per lasciare alle generazioni future un pianeta sano e ricco di opportunità. Come ha ricordato Juncker sarebbero necessari quattro pianeti per mantenere gli attuali livelli di produzione e consumo ma noi ne 'abbiamo a disposizione soltanto uno'.
Fonte: Alessandro Guasti e Francesco Laera
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