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Frodi: fare chiarezza su pane nero di forni e pizzerie

05/01/2016
Frodi: fare chiarezza su pane nero di forni e pizzerieL’importante operazione con cui il Corpo Forestale dello Stato ha proceduto alla denuncia di 12 panificatori colpevoli di produrre e commercializzare prodotti da forno utilizzando il colorante E153, procedimento altresì vietato negli Stati Uniti dalla Food and drug administration (Fda), conferma, da parte della Coldiretti, l'immediata necessità di fare chiarezza sul suo utilizzo, in apparente contrasto con la normativa, che prevede espressamente il divieto per questo uso.

Il prodotto – sottolinea la Coldiretti - ha avuto in Italia una rapida diffusione tra fornai e ristoranti (hamburger) o per fare la pizza e cornetti per colazione.

Il colore dipende dal carbone vegetale, sostanza classificata come additivo, non dall’uso di farine integrali e nemmeno da altri coloranti naturali, come il nero di seppia.

Il consiglio della Coldiretti, in attesa di chiarimenti che tutelino la sicurezza alimentare, è quello di scegliere fra centinaia di pani tradizionali naturali presenti lungo tutto lo stivale, tra cui ben 5 riconosciuti dall’Unione Europea, quali la Coppia ferrarese, la pagnotta del Dittaino, il pane casareccio di Genzano, il pane di Altamura e il pane di Matera.

Sono infatti prodotti registrati e tutelati a livello comunitario, che hanno permesso all’Italia di conquistare il primato Europeo ma - sottolinea la Coldiretti - sono altresì centinaia le specialità tradizionali censite dalle diverse regioni. Si va dal "Pane cafone" della Campania, che deve il nome ai contadini al tempo dei Borboni, al "Pan rustegh" della Lombardia, che giustifica il vecchio detto “pane di villano, rustico ma sano”, dal “Pan ner” della Val D'Aosta di segale e frumento, alla "Lingua di Suocera" piemontese, riferimento cattivello alla lunghezza della lingua in questione.

Tra le novità piu’ richieste del mercato – continua la Coldiretti - c’è peraltro l’acquisto del pane realizzato con varietà di grano locali spesso di varietà salvate dall’estinzione direttamente dai produttori agricoli e venduto nelle aziende o nei mercati di campagna amica.

Minimo storico nel 2015 per il consumo pro capite di pane degli italiani (meno di due fettine di pane al giorno o due rosette piccole) contro quello del 1861, anno dell’Unità d’Italia, con ben 1,1 chili di pane a persona al giorno.

Un profondo cambiamento degli equilibri nutrizionali della dieta quindi, con un progressivo contenimento dei consumi di pane, in continuo calo.

Ad essere preferito - conclude la Coldiretti - è il pane artigianale, che rappresenta l’88% del mercato con un consumo in costante calo, mentre cresce negli ultimi anni la domanda dei prodotti sostitutivi del pane, come crackers, grissini e pani speciali.

Cristina De Rossi

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