Il 2016 si apre con buone notizie sul fronte dell'occupazione. Per quanto l'Italia resti fanalino di coda in Europa, per la prima volta da qualche anno tutti i tassi Istat hanno un segno positivo: scende la disoccupazione, diminuiscono gli inattivi, cresce l'occupazione. Questa omogeneità nei dati, seccondo gli analisti indica che si sta riducendo l'area delle false partite Iva, che si stipulano nuovi contratti a termine, che una parte consistente di questi ultimi si trasforma in contratto a tempo indeterminato.
Certamente un positivo risultato degli incentivi sulla defiscalizzazione decisi dal Governo nella legge di Stabilità dello scorso anno, con un investimento di circa due miliardi per il solo 2015. Al tempo stesso questo elemento è fonte di preoccupazione in quanto con la legge di Stabilità per quest'anno gli stessi incentivi sono stati rinnovati solo parzialmente. C'è insomma il rischio che il mondo imprenditoriale abbia accelerato le assunzioni previste per il 2016 per godere dei benefici dell'anno passato.
Comunque sia, in questo panorama merita una citazione il Nordest: secondo i numeri forniti da Veneto lavoro, nel 2015 si è registrato un incremento dell’81% sull’anno precedente di nuovi contratti a tempo indeterminato (145 mila contro 80.600).

Fonte: Istat