Emergenza migranti: il punto sull'attuazione dell'Agenda Europea
Alcuni Stati Membri, infatti, hanno paventato la sospensione del Trattato di Schengen per ragioni di sicurezza. In particolare il 4 Gennaio la Danimarca ha comunicato la reintroduzione dei controlli alle frontiere interne in seguito alle numerose domande di protezione internazionale arrivate al Paese e alle misure adottate da altri Stati membri che potrebbero portare ad un aumento significativo del numero di migranti irregolari.
Il provvedimento in realtà ha natura temporanea, come previsto dallo stesso Trattato in casi eccezionali e giustificati.
Queste misure adottate dagli Stati UE si sommano alle iniziative che la Commissione europea ha adottato a partire da Maggio 2015, con la presentazione dell'Agenda Europea sull'immigrazione.
Per quanto concerne gli impegni finanziari supplementari, l'UE ha già proposto modifiche ai bilanci del 2015 e del 2016, aumentando di 1,7 miliardi di euro le risorse stanziate per la crisi dei rifugiati, raggiungendo un totale di 9,2 miliardi di euro.
I singoli Stati Membri, invece, che si erano impegnati a destinare le medesime somme, sono in forte ritardo.La situazione appare più problematica sul fronte dei ricollocamenti, che dovrebbero ridistribuire 160 mila rifugiati, provenienti dall'Italia e dalla Grecia, tra gli altri Stati UE. Il processo, infatti, procede lentamente e attualmente è stata ricollocata soltanto un'esigua parte del totale.
Per questo è necessaria una maggiore collaborazione da parte degli Stati Membri, in modo da evitare spostamenti illegali.
I progressi sono stati notevoli, invece, per quanto riguarda il rafforzamento delle frontiere esterne dell'Unione. Infatti, come evidenziato a Dicembre scorso dalla Commissione, si procede rapidamente verso l'istituzione di una guardia costiera e di frontiera europea, che rappresenterebbe una garanzia fondamentale per i confini comunitari.
Il processo di attuazione delle misure prospettate appare, dunque, in fase di sviluppo e, nonostante le resistenze di alcuni Stati, è necessario un ulteriore sforzo per completare la costruzione di una politica comune in materia di asilo.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea