Unione Bancaria: l'Unione europea sceglie di proteggere i contribuenti
Il MRU mira a garantire la stabilità del sistema finanziario riducendo l'interdipendenza tra l'offerta di credito e la salute delle finanze pubbliche nei casi di fallimenti bancari. Secondo la Commissione europea questo sistema centralizzato e internazionale porterà benefici agli Stati membri, alle banche e ai contribuenti. Il Commissario responsabile per la stabilità finanziaria Jonathan Hill sostiene che: "abbiamo oggi un sistema per intervenire sulle banche e pagare per la loro risoluzione che protegge i contribuenti dal dover salvare le banche se falliscono".
Il MRU prevede l'intervento di diverse istituzioni. Il Meccanismo Unico di Vigilanza è incaricato di segnalare la presenza di banche in difficoltà nella zona euro. Il Comitato Unico di Risoluzione studia e approva un piano di risoluzione che sarà poi gestito dalle autorità nazionali.
Il piano di risoluzione può prevedere l'intervento del Fondo Unico per la Risoluzione (FUR), che assicura la disponibilità di fondi per le banche in risoluzione. Il fondo sarà costituito nel corso di 8 anni e raccoglie contribuzioni dal settore bancario in tutta Europa. Questa maggiore capacità di ottenere risorse dovrebbe assicurare una maggiore protezione per i contribuenti.
Il MUR quindi crea un sistema capace di proteggere i contribuenti dai fallimenti delle banche attingendo dalle risorse degli istituti stessi.
Tuttavia il sistema prevede che anche gli investitori in prima battuta e i risparmiatori successivamente debbano contribuire al salvataggio delle banche. Infatti, il FUR può intervenire a condizione che almeno l'8% del totale delle passività sia garantito attraverso meccanismi di bail-in.
Sono però previste delle salvaguardie per i piccoli risparmiatori: dal bail-in rimarranno esclusi i possessori di conti correnti per un valore totale inferiore a 100 mila euro.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea