Via le sanzioni all’IRAN
“Stime prudenziali di un recente studio della Sace quantificano un repentino raddoppio delle esportazioni italiane nel paese persiano che potrebbero passare dagli attuali 960 milioni di euro a 2 miliardi nel giro di pochi mesi. Ed un più consistente incremento di quasi 3 miliardi di euro nel quadriennio 2015-2018. E se si tiene conto che la Regione Veneto rappresenta ben il 12,5% di tutte le esportazioni con un valore in merci che ha raggiunto nei primi 9 mesi del 2015 i 118 milioni di euro (+18,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), grandi sono le prospettive per le nostre aziende” –ad affermarlo Luigi Curto Presidente di Confartigianato Imprese Veneto.
Il nostro ufficio studi ha rilevato che già da luglio –momento in cui è divenuto certo che le sanzioni internazionali sarebbero state ritirate- gli scambi con l’Iran sono aumentati di volume in modo interessante. Il Paese conta ancora molto poco nel nostro budget di vendite all’estero: siamo allo 0,28% degli oltre 41 miliardi e 700 milioni complessivi venduti nei primi nove mesi del 2015. Ma molti sono i settori dove le nostre piccole imprese operano ed interessati da crescite tumultuose che potrebbero letteralmente esplodere nel corso di quest’anno. I comparti del legno e del mobile ad esempio, cresciuti in 9 mesi rispettivamente del 1166% e del 263%. Ma anche gli articoli in pelle come scarpe e borse di lusso, cresciuti del 71,2%. Senza dimenticare l’abbigliamento, salito del 16,4% ma che è, in termini assoluti, il più importante di questi con oltre 3milioni di euro di valore delle merci vendute.
“L’Iran del dopo-sanzioni ha bisogno soprattutto di investimenti stranieri e di tecnologia per ammodernare le sue strutture produttive –prosegue il Presidente- ma c’è anche l’1% della popolazione iraniana (quasi 80mila persone) che sono molto ricche e desiderano i prodotti del lusso made in Italy. Un mercato che si riapre e compenserà, anche se solo in parte, le cattive notizie che continuano ad arrivare dal”fronte russo. Si parla di vittoria della diplomazia –conclude Curto-. In realtà è la pace ad aver vinto. Una condizione straordinaria che noi europei assaporiamo da decenni e che è il vero propellente per l’economia. Più pace equivale a più sicurezza quindi più benessere. Per tutti”.
Fonte: Confartigianato Imprese Veneto
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