Sicurezza, UE rafforza lo scambio dei casellari giudiziali relativi ai cittadini dei Paesi terzi
Molti governi, infatti, hanno investito ampie risorse economiche non solo per implementare le misure di sicurezza, ma anche per rafforzare la percezione tra i cittadini.
In questo contesto è di notevole importanza il lavoro che l'Unione europea sta portando avanti in tale ambito. In particolare, la Commissione europea ha recentemente presentato una proposta di direttiva per rafforzare lo scambio dei casellari giudiziali relativi ai cittadini dei Paesi terzi, dando seguito a quanto previsto nell'Agenda europea per la sicurezza.
Il sistema europeo d'informazione sui casellari giudiziali (ECRIS) è stato istituito nel 2012 col compito di consentire un efficiente scambio d'informazioni fra gli Stati membri riguardo alle condanne penali dei cittadini comunitari e ogni anno gli Stati UE inviano in media circa 288 000 richieste d'informazioni.
La proposta della Commissione è finalizzata a utilizzare questo sistema in tutte le sue potenzialità, estendendolo anche ai cittadini dei Paesi extra-UE e includendo la condivisione delle impronte digitali per contrastare l'uso d'identità false.
I vantaggi di una migliore e più solida cooperazione giudiziaria sarebbero due in particolare.
In primo luogo essa garantirebbe un più celere ed efficiente contrasto all'attività criminale e terroristica, consentendo a giudici, pubblici ministeri e polizia di scambiarsi informazioni sulle condanne già pronunciate ovunque nell'Unione europea riguardanti i cittadini di Stati terzi.
In secondo luogo l'implementazione di tale sistema permetterebbe agli Stati membri di ridurre in costi e gli oneri amministrativi, poiché non sarebbe più necessario inviare richieste di informazioni alle singole autorità nazionali.
Věra Jourová, Commissaria responsabile per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere, presenterà la proposta al Consiglio informale "Giustizia e affari interni" del 26 gennaio 2016, dando così avvio all'iter di approvazione di un provvedimento che può concretamente cambiare il sistema di sicurezza europeo.
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea