Caso ILVA, la Commissione europea avvia un'indagine per aiuti di Stato
L'azienda siderurgica tarantina è dal 2012 al centro di un'importante vicenda giudiziaria per aver disatteso le norme ambientali, con conseguenti danni al territorio e alla salute pubblica. I massimi dirigenti dell'azienda sono stati rinviati a giudizio per disastro ambientale, pertanto l'ILVA è attualmente gestita dallo Stato italiano in amministrazione straordinaria.
Il decreto 1/2015 del Governo italiano ha istituito un piano di sviluppo per Taranto e l'ILVA, che assicura all'azienda finanziamenti fino a 2 miliardi di euro, garanzie statali sui prestiti e una legge che, in caso di fallimento, attribuisce in via eccezionale ai prestiti concessi all'ILVA la priorità assoluta di pagamento anche rispetto ai debiti verso enti pubblici.
Queste azioni hanno convinto la Commissione UE ad aprire un'indagine per verificare la violazione della normativa europea sugli aiuti di Stato. Infatti, a causa dei problemi di sovraccapacità nel settore siderurgico europeo, le norme UE permettono unicamente il sostegno alla competitività a lungo termine e all'efficienza delle acciaierie, ma non la risoluzione di difficoltà finanziarie. L'obiettivo è quello di evitare di falsare la concorrenza, innescando una corsa alle sovvenzioni tra gli Stati membri.
Oggetto dello scrutinio della Commissione europea è il sostegno all'ammodernamento dell'impianto. L'indagine non impedisce invece all'Italia di mettere in atto le misure urgenti per garantire ai cittadini un ambiente più salubre e sicuro, a patto che vi siano successivi risarcimenti.
Dunque, per non incorrere in una violazione delle norme UE le autorità italiane dovranno, a processo concluso, chiedere ai responsabili di rimborsare il denaro pubblico speso per il risanamento ambientale, secondo il principio "chi inquina paga".
Come ha ribadito la Commissaria per la politica della concorrenza, Margrethe Vestager, "la Commissione valuterà ora se le misure italiane di sostegno rispettino le norme UE sugli aiuti di Stato. Collaboreremo con l'Italia per superare le nostre attuali preoccupazioni".
Fonte: Rappresentanza a Milano della Commissione europea
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