Presentato il nuovo quadro di omologazione europeo per i veicoli
L'obiettivo è cercare di rendere più indipendente la prova delle auto ed aumentare la sorveglianza e il controllo di quelle già in circolazione grazie al maggiore controllo svolto dagli organismi europei.
Rispetto alla situazione attuale dove gli unici responsabili delle certificazioni e dei controlli sono le autorità nazionali il salto di qualità sarà notevole e le regole molto più rigide.
Il sistema di omologazione attualmente in vigore stabilisce che la vettura debba essere certificata in uno Stato membro per poter circolare liberamente in tutta l'Unione. I diretti responsabili delle certificazioni e dei controlli sono quindi i singoli Paesi UE che possono operare all'interno di un quadro generale stabilito dall'Unione (direttiva 2007/46 / CE relativa al quadro giuridico comune per l'omologazione di autoveicoli, furgoni, camion, autobus e pullman, nonché la normativa specifica ovvero il regolamento CE n° 715/2007 riguardante i limiti delle emissioni).
La Commissione stava già rivedendo la questione da tempo ma i lavori sono stati notevolmente accelerati in seguito ai casi recenti di violazione dei limiti delle emissioni.
Con l'attuale proposta si punta ad introdurre test molto più severi sulle emissioni e, come ha affermato Jyrki Katainen, Vicepresidente della Commissione per l'occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività , per riacquistare la fiducia dei clienti è necessario rafforzare le norme a riguardo e fare in modo che queste vengano rispettate. Il nuovo meccanismo di controllo dovrà divenire operativo entro due anni del nuovo regolamento in corso di adozione.
Gli obiettivi da raggiungere con questa nuova proposta sono tre:
• Rafforzare l'indipendenza e la qualità dei test che permettono l'immissione sul mercato delle automobili. Gli Stati membri designano attualmente i servizi tecnici che vengono pagati direttamente dalle case automobilistiche. Il produttore è in linea di principio libero di scegliere qualsiasi servizio tecnico. Con le nuove regole, questo sistema di pagamento sarà modificato per evitare conflitti d'interessi tra produttori e servizi tecnici e compromettere l'indipendenza dei test.
• Introdurre un sistema di sorveglianza efficiente ed efficace del mercato per controllare la conformità delle vetture già in circolazione a differenza dei controlli attuali che si svolgono principalmente ex-ante. Le autorità di vigilanza responsabili del mercato sono autorità pubbliche nazionali che accertano che i prodotti già disponibili sul mercato siano sicuri e non dannosi per l' ambiente. Tali autorità sono spesso le stesse che emanano i documenti di omologazione. In futuro verranno effettuati controlli campione su veicoli già immessi nel mercato per verificare così le possibili inottemperanze all'attuazione delle nuove regole e di conseguenza cercare di risolverle tempestivamente per evitare ripercussioni sull'ambiente e sulla sicurezza.
Tutti gli Stati membri dovrebbero essere in grado inoltre di adottare misure di salvaguardia dell'ambiente nei confronti di veicoli non conformi presenti sul loro territorio.
• Rafforzare il sistema di omologazione con una maggiore vigilanza europea. La Commissione vorrebbe anche avere il potere di sospendere, limitare o revocare la denominazione di servizi tecnici e in futuro potrà effettuare test di verifica ex-post ed imporre sanzioni.
Con il termine omologazione si intende il processo applicato dalle autorità nazionali per certificare che un modello di un certo veicolo soddisfi tutti i requisiti di sicurezza dell'UE, ovvero il rispetto delle norme di sicurezza e dei limiti di emissione prima che questo sia immesso sul mercato comunitario. Se tutti i requisiti sono soddisfatti, l'autorità nazionale può emanare il certificato di omologazione UE ed costruttore è quindi autorizzato alla vendita del veicolo in questione. Un'altra novità consisterà nella durata limitata di tale certificato (5 anni) senza possibilità di prolungamento.
Fonte: Rappresentanza a Milano della commissione europea
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